Ravenna, 6 settembre 2024 – La parola chiave è solo una: "delusione". I gestori degli stabilimenti balneari della provincia di Ravenna non nascondono che le aspettative della categoria erano diverse e sono tanti i punti problematici della riforma del meccanismo delle concessioni (le attuali sono valide fino a settembre 2027) messo in campo dal governo che ha due punti cardine: le gara entro settembre 2027 e l’indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante pari al valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni sulla base di criteri previsti con decreto del Mit di concerto con il Mef da adottarsi entro il 31 marzo 2025.
"Premesso che dobbiamo aspettare un testo certo e bollinato – spiega Maurizio Rustignoli presidente della Cooperativa spiagge Ravenna – da quel che leggiamo oggi devo dire che la categoria si aspettava di più, specie sul fronte della valutazione dei beni e degli indennizzi che secondo noi devono rappresentare il valore del bene e non solo gli investimenti fatti per i beni non ancora ammortizzati negli ultimi 5 anni".
Un punto positivo però c’è e riguarda la tempistica delle gare: "Sì, questa parte della norma ci convince perché lascia il tempo a Comuni, Regioni e associazioni di categoria di scrivere i bandi giusti per fare delle gare corrette. La nostra speranza a questo punto è tutta sul decreto attuativo che non potrà stravolgere la normativa ma, ad esempio, potrebbe specificare meglio alcuni punti non toccato dalla legge come l’avviamento che oggi non viene nemmeno nominato". Anche da Cervia commenti negativi: "In campagna elettorale ci era stato promesso qualcosa di molto diverso – spiega Massimo Ferrari, presidente degli stabilimenti Balneari della Confesercenti Fiba di Cervia – specie sotto il profilo della valutazione dei nostri stabilimenti Se va avanti così la normativa, il rischio è anche quello di snaturare la nostra tipica offerta turistica". Un punto, questo, su cui insiste anche Rustignoli: "Abbiamo capito tutti che le gare sono inevitabili, ma queste devono avvenire in un contesto di regole chiare e che tengano il più possibile conto del valore vero della struttura. Diversamente, si mette a rischio il sistema imprenditoriale presente nella nostra area e si rischia di favorire chi, come a Jesolo, crea megastrutture accorpando i vecchi stabilimenti preesistenti".
Parzialmente soddisfatto l’assessore al Turismo del Comune di Ravenna Giacomo Costantini. "Siamo contenti che le gare siano state spostate al 2027, un tempo ragionevole per mettere a punto criteri sostenibili anche alla luce delle linee guida che usciranno dal confronto tra Regione, enti locali e associazioni. Ogni territorio ha le sue specificità che noi vogliamo mantenere, Non siamo Forte dei Marmi e le loro regole non possono essere le nostre". Molte più perplessità sul fonte del valore degli indennizzi: "Noi crediamo – spiega Costantini - che si debba andare oltre il criterio degli investimenti ammortizzati. Chi subentra trova una struttura che ha u n costo costruttivo alle spalle e un valore. E se sulle attrezzature i privati troveranno accordi caso per caso, sulla struttura si deve andare verso una perizia giurata di un terzo e alla base del bando ci deve essere il principio per cui si tiene conto del valore del fabbricato. Così come non si può non tener conto dell’avviamento e in particolare del volume d’affari; perché se il valore del brand può essere oggetto di contrattazione tra le parti, il volume d’affari in qualche modo deve essere considerato".