Il governo non interviene sulla questione dei balneari, e delle gare per le concessioni, e la Regione scende in campo. "Vogliamo scrivere e deliberare linee guida comuni e condivise per aiutare le amministrazioni costiere a fare le evidenze pubbliche e salvare così il comparto – dice l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini –. Ci baseremo sul decreto Draghi per risolvere una questione che riguarda oltre 1.500 imprese. E dobbiamo farlo noi, visto che questo governo non solo non ha fatto nulla, ma ha peggiorato la posizione dell’Italia in Europa". La Regione vuole sedersi al tavolo con i balneari per scrivere le regole per la messa a punto delle gare dopo il rinvio sine die del provvedimento sulla regolamentazione delle concessioni balneari. Che doveva essere approvato nell’ultimo Consiglio dei Ministri e alla vigilia dello sciopero degli stabilimenti proclamato da Sib-Fipe e Fiba-Confesercenti per domani, con ombrelloni aperti solo dopo le 9.30. Su Ravenna l’adesione è pressoché totale. "Il tempo delle promesse e delle chiacchiere è finito. Ora prendiamo noi in mano la situazione – spiega Corsini in una nota – e portiamo i balneari verso un approdo sicuro. Ho già convocato i Comuni costieri e le Associazioni di categoria dei balneari per fine agosto, prima non era possibile dal momento che siamo nel momento clou della stagione turistica".
Una scelta inevitabile, quella della fissazione di nuove norme, stante la latitanza del governo. "Qui non si tratta di una questione elettorale – aggiunge l’assessore –, ma della pelle viva di persone che rischiano di perdere la propria impresa per l’incapacità dell’Esecutivo di mettere mano alla materia in modo serio e nel rispetto delle leggi. Ora faremo da soli per salvare i nostri imprenditori e le nostre spiagge". Le categorie plaudono alla "buona volontà della Regione", ma vedono anche i rischi della fissazione di criteri che possono poi essere invalidati. "Il problema è che la titolarità del bene – spiega Massimo Rustignoli della Cooperativa spiagge Ravenna – è dello Stato a cui spetta fissare le regole per gli indennizzi. Il rischio è che senza linee guida statali si costruisca un castello di sabbia che può essere invalidato dai ricorsi. Il ministro Salvini mi ha assicurato che in un prossimo Consiglio dei ministri sarà approvato il provvedimento sui balneari. Staremo a vedere". Anche per Cna Ravenna la cosa peggiore sarebbe quella di "andare a evidenze pubbliche a macchia di leopardo, senza norme di quadro e con criteri differenti comune per comune. Ben venga un lavoro comune tra Regione, Comuni e rappresentanti delle imprese in Emilia-Romagna". Per Cna, serve "una rapida definizione di criteri validi per il riconoscimento degli indennizzi, quantitativi e qualitativi, anche connessi al valore commerciale delle imprese, riconoscendo il positivo ruolo economico, sociale, lavorativo e ambientale svolto dalle imprese balneari romagnole".
Giorgio Costa