Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, è ancora il santo più amato nelle campagne romagnole. Come nella parrocchia di Baffadi, posta poco a monte di Casola Valsenio, una zona fortemente colpita dalle frane del maggio dello scorso anno e ancora con molte ferite aperte. Per ciò gli organizzatori della Festa di Sant’Antonio, in programma domenica 4 febbraio, hanno deciso di devolvere l’introito della tradizionale lotteria a interventi di recupero del territorio tramite il Comune. S’inizia alle 10.15 con la messa e la benedizione del pane benedetto che sarà poi distribuito agli agricoltori che lo faranno assaggiare prima ai bovini e poi a tutti gli altri animali. C’è anche chi ne mangia qualche boccone in una sorta di comunione con le bestie grosse e piccole che rappresentano un patrimonio da preservare. A tal fine, insieme al pane vengono distribuite le immagini del santo che, secondo la tradizione, vengono affisse sulla parte interna delle porte delle stalle, sovrapponendole a quelle degli scorsi anni in modo di assicurare una continuità della protezione accordata dal santo. Nel pomeriggio, dalle 14.00 in poi, si svolgerà una lotteria arricchita da vin brulé e da assaggi di salsiccia, pancetta e pizza, tutto cotto nel forno a legna, come si faceva un tempo. La festa di Sant’Antonio di Baffadi, ancora una delle più importanti della vallata del Senio, è caratterizzata da un forte radicamento nella popolazione locale, come dimostra la giovane età degli organizzatori che, in una sorta di continuità devozionale, sono subentrati ai padri.
b.s.