MARIA VITTORIA VENTURELLI
Cronaca

Autorità Portuale, i nomi per la successione

Il presidente Daniele Rossi terminerà il suo incarico a gennaio e non è ricandidabile. E il sostituto potrebbe non essere ravennate

Autorità Portuale, i nomi per la successione

Daniele Rossi è in carica dall’ottobre del 2016 in sostituzione di Galliano Di Marco (Foto Giampiero Corelli)

È giunta ormai alla fine l’esperienza di Daniele Rossi alla presidenza dell’Autorità portuale. Nei giorni scorsi sul tema sono intervenuti sia il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, e ancora prima il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami. Quest’ultimo, in un recente intervento alla Camera di commercio della Romagna." aveva fatto capire che il Governo avrebbe esercitato un’impronta sulla scelta del vertice dell’Autorità portuale

È evidente che il sostituto dell’attuale presidente Daniele Rossi potrebbe non essere un ravennate. Il porto è una infrastruttura del Ministero, ma la figura è scelta di concerto con la Regione interessata, a cui segue il parere delle commissioni Trasporti di Camera e Senato. Malgrado quelle affermazioni, comunque nel porto di Ravenna ecco i nomi che circolano, privi di conferme dirette: Paolo Ferrecchi (direttore generale Regione Emilia-Romagna), Marco Spinedi (presidente Interporto di Bologna), Annagiulia Randi (assessore comunale al Porto), Andrea Corsini (assessore regionale Infrastrutture e Trasporti), Luca Minardi (direttore Setramar), Simone Bassi (avvocato e presidente del Propeller Club) che si dichiara non interessato, nel gruppo dei docenti dell’Università di Bologna il parlamentare Pd Alberto Pagani e Chiara Alvisi. E ancora l’ex deputato Pd e componente della Commissione Trasporti Davide Gariglio, sempre a Ravenna negli eventi dedicati, e infine, Alessandro Gentile. Fonti del nostro giornale confermano che la pattuglia dei candidati sarebbe molto numerosa, tra presidenti in scadenza, direttori e segretari ed ex segretari generali di Autorità portuali da tutto il Paese, tra cui, senza conferme dirette, Pietro Margorani (segretario generale a Ravenna dal 2014 al 2016) e Vittorio Torbianelli (segretario generale a Trieste, che concorrerebbe anche per la sua AdSP) e figure del mondo universitario. Agli aspetti legati alla scelta di un nome in sintonia con l’orientamento del governo nazionale, se ne aggiungono altri, relativi al curriculum. Gli incarichi politici potrebbero non essere sufficienti ai fini del requisito della "comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale", come si legge nella nota del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sulla raccolta delle manifestazioni d’interesse e accaduto a Cagliari.

Ci sono, poi, le norme sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi. Si sta discutendo della loro applicabilità ai casi di nomina di presidente di una AdSP in relazione a coloro che nell’anno precedente hanno svolto attività o ricoperto incarichi in enti privati che hanno ricevuto appalti o concessioni dall’ente pubblico al cui vertice si ambisce. Insomma, è una partita aperta su vari fronti anche negli altri porti in scadenza: Trieste, Bari/Brindisi, Genova/Savona, La Spezia/Marina di Carrara, Civitavecchia, Palermo, Messina/Reggio Calabria, Taranto. Daniele Rossi termina il suo mandato il prossimo 14 gennaio, assunse l’incarico nell’ottobre del 2016 in sostituzione di Galliano Di Marco, dopo sei mesi in cui l’Ente era stato governato dall’Ammiraglio Giuseppe Meli, comandante della Capitaneria di Porto.