REDAZIONE RAVENNA

Ausl, carenza di personale "Meno 548 professionisti"

La segreteria provinciale Uilfpl Ravenna analizza il dato romagnolo: "Taglio di medici, infermieri e oss dai reparti, un numero drammatico".

Ausl, carenza di personale "Meno 548 professionisti"

La segreteria provinciale Uilfpl Ravenna lancia l’allarme sulle carenze di personale nella sanità. "La fotografia delle dotazioni organiche complessive e di quelle relative alle singole aziende della nostra Regione evidenzia un trend negativo a partire dal 2022 e che rischia di peggiorare per i prossimi mesi – scrivono –. Da 70.656 dipendenti del 2021 siamo passati ai 69.597 al mese di aprile del 2023, su base regionale, con una perdita di 1.059 professionisti. Il dato più allarmante riguardano medici, infermieri e oss che in genere sono le figure più prevalenti nei servizi e nei reparti ospedalieri e territoriali. Ma il dato appare ancora più emblematico se pensiamo che oltre il 50% dei 1.059 professionisti persi in tutta la Regione riguardano la sola Ausl della Romagna; meno 548".

Continua il sindacato: "Ad aprile del 2023 rispetto all’anno 2021 in Romagna non possiamo più contare su 71 medici, 228 infermieri, 56 oss, 28 tra vari profili sanitari, 38 tra quelli tecnici e 127 amministrativi. Una situazione di importante contrazione delle risorse umane che non fa altro che dimostrare che la prima leva sulla quale si agisce per recuperare il disavanzo di bilancio è ancora una volta quella più semplice: diminuire il costo del personale ben sapendo che questa scelta non fa altro che rendere ancora più debole il nostro sistema sanitario regionale, oltre che mettere in discussione i principali istituti contrattuali che molto spesso non vengono garantiti chiedendo diversi sacrifici al personale dipendente anche attraverso strumenti che poco si sposano con le politiche di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, come ad esempio turni spezzati tra la mattina e il pomeriggio e pronte disponibilità per coprire le malattie, altre assenze o per garantire le ferie".

La Uil si chiede: "Ma in che modo si può affrontare ad esempio lo sviluppo della rete territoriale e le tanto decantate case della comunità, la riorganizzazione e lo sviluppo della rete di emergenza-urgenza, il recupero delle liste di attesa, se piuttosto che investire su chi deve garantire le prestazioni di cura al cittadino, e cioè gli operatori e i professionisti del settore, si adotta una politica di tagli".

Concludono: "La nostra sensazione è che questa situazione inevitabilmente si tramuterà in maggiore spesa di committenza esterna che, se guardiamo al solo 2022, in tutta la Romagna dice: 14.142 interventi chirurgici, 186.467 visite specialistiche, 429.302 esami diagnostici. Dati che di certo poco si sposano con quanto affermato in più occasioni dall’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini di voler tutelare e salvaguardare la sanità pubblica".