REDAZIONE RAVENNA

Aumentatala quantità di tronchi e detriti lungo i fiumi

Recentemente un lettore dopo una escursione in bicicletta sull’argine destro del fiume Ronco ha segnalato su queste pagine la presenza...

Recentemente un lettore dopo una escursione in bicicletta sull’argine destro del fiume Ronco ha segnalato su queste pagine la presenza di tronchi e detriti che si sono accumulati a monte della chiusa di San Bartolo. Nel 2018 il crollo di una campata della chiusa per le infiltrazioni dell’acqua sull’argine sinistro è costato la vita ad un tecnico della Regione e a tutt’oggi i lavori di ripristino non sono completati; recentemente anche l’argine destro a valle nelle immediate vicinanze è stato oggetto di un intervento di rinforzo.

Transitando in bicicletta sull’argine dei Fiumi Uniti a Ponte Nuovo ho fotografato il 6 ottobre scorso un grosso albero che trascinato dalle piogge si è posto trasversalmente al corso del fiume appoggiandosi ai due piloni centrali del ponte della linea ferroviaria Ravenna/Rimini.

Sono trascorsi tre mesi e le piogge del periodo, fortunatamente non intese, hanno generato piene contenute ma che comunque hanno aumentato visibilmente la quantità dei detriti. Questo ostacolo aumenta la pressione dell’acqua sui piloni e la sua velocità ai lati degli stessi oltre a un maggior potere erosivo sul vicino argine destro.

Il crollo della chiusa di San Bartolo ci ricorda che l’acqua è in grado di insinuarsi in ogni pertugio, non importa se generato da lavori mal eseguiti come in quel caso, da tane di animali che minano la solidità dell’argine o da progressivi smottamenti per il naturale effetto corrosivo della corrente durante le piene.

Anche la piena del Lamone a Boncellino esondato pochi mesi fa per la diga di tronchi formatasi improvvisamente qualcosa dovrebbe avere insegnato sulla necessità di mantenere pulito il corso del fiume ma da quanto vediamo evidentemente si continua a sperare che i problemi si risolvano da soli.

Franco Toschi