A tradirlo sono stati i rumori nel cuore della notte. E così un residente ha chiamato i carabinieri i quali poco dopo lo hanno trovato ancora con uno scalpello in mano. La cancellata della stazione ferroviaria di Alfonsine forzata e la macchinetta dei biglietti danneggiata, hanno composto il quadro accusatorio che ha portato l’uomo - il 30enne di origine marocchina Moundir Elbaza senza fissa dimora - a un arresto in flagranza per tentato furto aggravato e a una denuncia a piede libero per danneggiamenti. L’allarme è stato lanciato attorno alle 2.30 della notte tra mercoledì e ieri.
Al loro arrivo, i militari della locale caserma hanno notato che la sala d’attesa davanti al binario, di solito chiusa di notte, aveva la cancellata d’ingresso forzata. Poco più in là c’era un uomo con qualcosa di ferro in mano: quando si sono avvicinati, i miliari hanno notato che si trattava di uno scalpello. A quel punto si è rivelato vano il tentativo dell’uomo - il 30enne appunto - di gettarlo in un cestino. A richiesta, non ha saputo fornire una spiegazione convincente per la sua presenza lì. Inoltre sulle mani presentava varie ferite. E sul pavimento c’erano fazzolettini imbrattati di rosso e altre tracce ematiche: secondo l’accusa, evidentemente nel tentativo, sfumato, di racimolare danaro a colpi di scalpello, si era ferito.
Poco più in là, ecco la macchinetta che eroga i biglietti: era stata forzata. Tra il materiale danneggiato, pure una telecamere di sicurezza e una porta a vetri che separa gli uffici, ora in disuso, dal resto dell’edifico. E così per il 30enne è scattato l’arresto in flagranza di reato. Il pm di turno Stefano Stargiotti ha poi disposto la custodia pre-cautelare in una cella di sicurezza dell’Arma in attesa che l’uomo comparisse ieri mattina in tribunale a Ravenna davanti al giudice Piervittorio Farinella. Il 30enne - difeso dall’avvocato Alessandra Giovannini - si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dopo la convalida dell’arresto, è tornato libero con obbligo di firma per tre giorni la settimana.
La procura aveva invece chiesto la custodia cautelare in carcere in ragione anche della lunga lista di precedenti di polizia del 30enne. Tra le altre cose risultano segnalazioni di rapina impropria, furto, molestie, violenza privata, invasione di edifici, ricettazione, falso e resistenza. Ci sono anche un paio di arresti per resistenza e rapina in concorso. E un paio di condanne divenute irrevocabili. Anni addietro al 30enne erano stati notificati divieti di ritorno del questore nei comuni di Russi, Cotignola e Alfonsine.
Per quanto riguarda i fatti della stazione ferroviaria, processo aggiornato a inizio febbraio.