Argillà, duecento artisti da tutto il mondo

"Alcuni hanno già iniziato a spedirci via aereo le opere". Davanti al Duomo le acrobazie del Mondial Tornianti, col colossale forno a legna

Argillà, duecento artisti da tutto il mondo

Argillà, duecento artisti da tutto il mondo

Piazza della Libertà trasformata in un teatro all’aperto, con le gradinate del Duomo riservate al pubblico affascinato dalle acrobazie del Mondial Tornianti e dal colossale forno a legna alimentato per tre interi giorni, notti comprese, degli artisti in arrivo dal comune veneto di Nove. Argillà 2024, in calendario da venerdì 30 agosto a domenica 1° settembre, sta prendendo forma, e già si annuncia come l’edizione più ricca dal 2018 a oggi: "Ricordiamo tutti come nel 2020 dovemmo cancellare l’evento, tenutosi poi nel 2022 senza le delegazioni asiatiche ancora bloccate dalla pandemia", esordiscono la direttrice del Mic Claudia Casali e il sindaco Massimo Isola.

L’ottava edizione della rassegna faentina di Argillà – sorella italiana dell’originale che si tiene ogni due anni in Provenza, ad Aubagne – vede già ai nastri di partenza duecento ceramisti, di cui la metà provenienti dall’estero. "Alcuni hanno già cominciato a spedirci via aereo le loro opere, dall’Ecuador, dalla Costa Rica, dalla Georgia", confida per il Mic Claudia Romano. "In totale ospiteremo trenta delegazioni da tutto il mondo – osserva Isola –. In nessun’altra fiera della ceramica se ne trovano altrettante, è l’elemento che ci caratterizza e di cui andiamo più fieri. Una certa retorica sul Made in Italy comincia a darci fastidio: crediamo che la tradizione ceramica italiana e uno sguardo sul mondo dell’arte debbano necessariamente procedere affiancati. Nonostante questi numeri (alcuni ceramisti faentini dovranno tenere il loro stand nelle rispettive botteghe, ndr), abbiamo comunque scelto di riservare la piazza agli eventi, al lato più spettacolare del fare ceramica".

Saranno oltre cinquanta le mostre e gli appuntamenti collaterali organizzati già a partire da martedì 27 agosto: protagonisti assoluti i paesi baltici, con gli artisti estoni, lettoni e lituani ospitati alla sala dei Cento Pacifici del teatro Masini. Sempre a teatro, ma nel foyer, sarà di scena il gruppo giapponese Kyototto, mentre dall’India è attesa la Golden Bridge Pottery. Si attraverserà la piazza e, idealmente, lo stretto di Corea, per approdare alla mostra al Salone delle Bandiere a cura della Korea Women Ceramist Association. Affascinante la scelta fatta da Spazio Ceramica, che ospita l’asturiana Nuria Pozas e i tredici artisti coinvolti nella sua ricerca sull’arte ceramica funeraria del passato. Quasi letteralmente ogni luogo di Faenza sarà attraversato da Argillà: al Palazzo del Podestà sarà di scena una mostra curata da Viola Emaldi dedicata alla Strada europea della ceramica, mentre uno sguardo inedito sul Premio Faenza occuperà la Another Fucking Gallery di Luce Raggi. Alla Galleria della Molinella non mancherà inoltre una mostra legata all’alluvione del 2023, curata da Matteo Zauli e Claudia Casali.

Filippo Donati