Antonio Patuelli sull’alluvione: "Servono una legge speciale e un magistrato delle acque"

L’intervento del presidente dell’Abi al Romagna Economic Forum. Il sindaco: "Terra da mettere in sicurezza" .

Antonio Patuelli sull’alluvione: "Servono una legge speciale e un magistrato delle acque"

L’intervento del presidente dell’Abi al Romagna Economic Forum. Il sindaco: "Terra da mettere in sicurezza" .

"Come sta la Romagna? Sta alluvionata e mi meraviglio di chi si meraviglia che ciò accada". Antonio Patuelli, presidente de La Cassa di Ravenna e dell’Abi, esordisce così nel suo intervento a Fattore R, il Romagna Economic Forum che si è svolto ieri a Ravenna al teatro Alighieri organizzato dalle Camere di Commercio congiunte (Romagna insieme a Ferrara Ravenna), Cesena Fiera e BPER Banca, con il supporto di Cia Romagna, Cna Romagna, Confartigianato Imprese, Confcommercio Ravenna, Confindustria Romagna, Confcooperative Romagna, Legacoop Romagna. "Per Ravenna e la Romagna serve una legge speciale, come quella che si fece per la subsidenza e che i suoi frutti li ha dati. Serve una legge che riconosca questo bacino e che preveda un Magistrato delle acque che possa porre in essere iniziative straordinarie o di urgenza altrimenti non ce la caviamo". Noi, ha insistito Patuelli, "siamo i Paesi Bassi d’Italia e Ravenna è diventata una capitale per la semplice ragione che era imprendibile sia da terra che da mare".

Lo scrisse bene, come ha ricordato Patuelli, Sidonio Apollinare, un nobile gallo-romano, alto funzionario dell’Impero romano, in tempi non sospetti, nel 467: "Ravenna non è che una palude, dove tutte le forme della vita si presentano alla rovescia: dove i muri cadono e le acque stanno, le torri scorrono giù e le navi si piantano fisse, i vivi muoiono di sete e i morti nuotano galleggiando sull’acqua, una città che può avere un territorio ma che non si può dire che abbia terra". Un tema, quello dell’alluvione che impatta pesantemente non solo sulle case e le persone ma anche sull’economia: "Abbiamo problemi seri ma tanta energia e voglia di ripartire – ha ribadito il sindaco Michele De Pascale – ma dobbiamo anche far sì che la nostra forza non diventi un limite, e si dica che ce la facciamo sempre. Questa è una terra straordinaria ma che ora o viene messa in sicurezza o la cui forza da sola non basta".

Gli ha fatto eco il presidente della Camera di Commercio di Ravenna e Ferrara Giorgio Guberti: "Serve una sistemazione del territorio, ogni volta che piove si apre una voragine nel cuore", prima di arrivare ai dati salienti dell’economia. "La Romagna vale 38 miliardi di Pil, il 22% dell’intera regione e il 2% del pil nazionale, grazie al lavoro di 130mila imprese e 500mila dipendenti con un tasso di disoccupazione al 5,5% contro una media nazionale del 7,5%". Tornando alla sostenibilità, secondo la Cdc di Ravenna e Ferrara sono circa 10mila le aziende che hanno puntato sulla sostenibilità, il 36% di loro esporta, e, gli fatto eco il presidente della Camera di commercio della Romagna Carlo Battistini, "la Romagna deve diventare un ecosistema di sostenibilità, lo siamo stati nel dopoguerra, possiamo esserlo oggi". E se, come ha ricordato Stefano Caselli, direttore della Sda Bocconi, "la sostenibilità è già entrata nell’agenda delle imprese e ora la sfida vera e far convergere il tanto risparmio degli italiani verso le aziende" da parte delle banche, come ha ribadito Adelaide Mondo di Bper Banca, l’istituto "è impegnato ad affrontare le sfide della sostenibilità insieme alle aziende".

Giorgio Costa