Quello delle aggressioni al personale sanitario è un tema di cui negli ultimi anni si è iniziato a parlare sempre di più. E su cui sono intervenuti più volte anche i sindacati. "Dopo la pandemia il fenomeno è aumentato, lo ha affermato la stessa regione – dice Luca Lanzillotti della Uilfpl – e le aziende sanitarie lo sanno. Il direttore generale dell’Ausl Romagna si è impegnato a più riprese a potenziare le misure a protezione del personale sanitario. Restano, però, molte domande. Ad esempio a Ravenna sono presenti le telecamere al Pronto soccorso, che sono in primis uno strumento di deterrenza, ma non si capisce se siano a trasmissione diretta o solo per registrare. C’è qualcuno che guarda le immagini in diretta? E nel caso c’è una centrale operativa che può far scattare subito l’allarme, qualora si verifichi un’aggressione?"
C’è poi il tema della presenza degli agenti di polizia all’interno del Pronto soccorso. "Il presidio dovrebbe essere aperto dalle 8 alle 20 con una persona al mattino e un’altra al pomeriggio – prosegue Lanzillotti – ma gli operatori sostengono che in realtà in estate e nei weekend la presenza è solo al mattino. Vorremmo capire come mai, forse c’è un problema di organico. Sono comunque presenti anche dei vigilantes, che però oltre al presidio ospedaliero sorvegliano anche il Cmp e il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, che si trova sempre nella stessa area. Ci risulta, inoltre, che il vigilante sia in servizio a tutela dei beni, e non delle persone: questo è un altro aspetto che ci piacerebbe che venisse chiarito".
La Uilfpl chiede che si intervenga celermente per far diminuire le aggressioni: "C’è un problema culturale nella nostra società, è assurdo pensare che una persona che si reca al Pronto soccorso aggredisca chi gli presta le cure. È un fenomeno triste e occorre fare qualcosa. E innanzitutto bisogna chiarire se le immagini delle telecamere vengono effettivamente viste in diretta da qualcuno. E poi i vigilantes sono due: sono sufficienti per tre strutture? E sono a servizio per proteggere gli oggetti o anche le persone? Possono intervenire in caso di aggressione? E infine quanti sono gli operatori della polizia di Stato attivi? Per quanto tempo lo sono?".
sa.ser