REDAZIONE RAVENNA

Anatre morte Valle della Canna, le superstiti verso Fosso Ghiaia

I volatili uccisi dal botulino non andranno a Fano. Intanto Libera Caccia accusa: "Che fine ha fatto il regolamento delle pinete di Classe e San Vitale?"

I volontari nel giorno della triste raccolta degli anatidi nella valle

Ravenna, 5 dicembre 2019 – Le anatre scampate al botulino non migreranno verso Fano, nelle Marche. Sembra essere definitivamente tramontata l’ipotesi avanzata dall’Associazione Canale Albani-Progetto Ugo per accogliere lungo il corso d’acqua una cinquantina di anatidi ora in cura al Centro recupero animali di Ravenna. «Stiamo lavorando per trasferirci nell’area che ci siamo aggiudicati attraverso un apposito bando di gara a Fosso Ghiaia» spiega il presidente del centro, Massimo Marendon.

«Per prima cosa stiamo riassestando una grande voliera dove troveranno spazio i 150 uccelli acquatici che abbiamo curato e salvato dopo il botulino della Valle della Canna». La tabella di marcia prevede che gli uccelli completino la convalescenza nella più confortevole voliera di Fosso Ghiaia. Alla fine della stagione venatoria, che scade a fine gennaio, gli acquatici verrannio liberati in un’oasi protetta. Nel frattempo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) provvederà a inanellare gli animali per tracciarne gli spostamenti.

Sempre a proposito di ambiente naturale, da rilevare che la Libera Caccia si chiede che fine abbia fatto il regolamento delle pinete di San Vitale e di Classe, «atto a rendere più efficace ed efficiente il fruire di quelle zone da parte dei cittadini ravennati». Peccato che sia tutt’ora giacente «in bella mostra nell’elenco dei regolamenti comunali non avendo trovato ancora la sua applicazione fattiva sul territorio, motivo per cui era stato rivisto e deliberato».

"Essendo stati noi come Libera Caccia a richiederne alcune modifiche alla prima stesura, in quanto ritenevamo importante regolamentare soprattutto l’aspetto sicurezza, ci chiediamo ora a cosa sia servito rivedere il regolamento, in quanto di fatto la parte attuativa rimane del tutto assente». La Libera Caccia chiede «all’assessore competente come mai dopo 6 (sei) mesi nulla di quanto deliberato abbia avuto corso. A volte abbiamo la sensazione che le nostre pinete siano diventate ‘terra di nessuno’. Non interessano al Parco, sembrano non interessare al Comune, ma una cosa è certa, a noi cacciatori interessano». Una analoga problematica «stiamo riscontrando con l’allargamento dei sentieri, soprattutto nella Pineta di San Vitale, dove in alcune zone sono rimasti ’lettera morta‘».