REDAZIONE RAVENNA

Anatre morte a Ravenna, il Parco del Delta del Po sospende la caccia

Il provvedimento riguarda un'area compresa nel raggio di 3 chilometri da dove si è verificata la morìa di volatili

Valle della Canna, recuperate oltre mille carcasse di uccelli (Foto Zani)

Valle della Canna, recuperate oltre mille carcasse di uccelli (Foto Zani)

Ravenna, 7 ottobre 2019 – Caccia sospesa nel raggio di 3 chilometri dall'area dove si è verificata la morìa di anatre nella Valle della Canna. E' questa la decisione presa dal Parco del Delta del Po, con decreto presidenziale, oggi. In particolare, come si legge nella nota, è stata disposta "la sospensione di qualsiasi forma di attività venatoria in un raggio di 3 chilometri dal perimetro dell’area interessata dalla moria di uccelli anatidi a causa, presumibilmente, dell’intossicazione da tossina botulinica di tipo C, fenomeno riscontrato la scorsa settimana in Valle Mandriole, o Valle della Canna".

"Va ricordato - si legge ancora nella nota - che nell’area interessata dal fenomeno l’attività venatoria non è mai consentita, a differenza delle zone contigue. Tale provvedimento, assunto anche dalla Regione Emilia-Romagna per le aree di competenza, risponde a un triplice obiettivo: in primis, permette consentire la permanenza degli uccelli in acque non contaminate, evitando la migrazione dalla zone contigue all’area di criticità. In secondo luogo, evita il potenziale abbattimento a un numero consistente di esemplari sani che, presumibilmente, a fronte dell’anomala presenza umana nell’area interna della Valle per la rimozione delle carcasse, si sono spostati nelle zone contigue ove vi è minor disturbo; infine, tale provvedimento è motivato dalla necessità di non causare un’eccessiva pressione sulle specie già interessate dalla morìa". La sospensione resterà valida fino a specifica revoca.

Il Parco del Delta del Po comunica anche che "il provvedimento è stato condiviso con Ispra e con tutti gli enti competenti che si sono attivati immediatamente a partire dalla segnalazione del Comune di Ravenna e l’immediata convocazione del tavolo emergenziale di giovedì 3 ottobre. Il Comune nel frattempo, insieme a tutti gli enti competenti, ha favorito azioni straordinarie per il ricambio delle acque della valle in maniera rapida e per fornire così ossigeno all’area e limitare la proliferazione del botulino con l’auspicio di uscire dall’emergenza".

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