A Ravenna seconda giornata di ‘Ammutinamenti’, festival di danza urbana e d’autore. Si inizia presto, alle 9.30 ai Giardini pubblici, Loggetta Lombardesca, con ‘Viaggio corporeo: asana e cinque vayu (respiri)’, pratica yoga con Rita Valbonesi che agisce su diverse aree del corpo e diverse attività, sia fisiche che energetiche (appuntamento gratuito). Alle ore 10.30 (sempre alla Loggetta Lombardesca) entra in scena Silvia Gribaudi con ’A corpo libero’, spettacolo che ha segnato il percorso professionale e artistico della performer e che, a vent’anni circa dalla sua creazione, si dimostra tutt’oggi ancora estremamente attuale. ’A corpo libero’ ironizza sulla condizione femminile a partire dalla gioiosa fluidità del corpo, grido di rivolta di una donna che cerca la libertà. Un corpo che danza che occupa spazi pieni e vuoti, che si relaziona con le sue curve e le sue “parti molli”: l’imperfezione che diventa normalità, la propria fisicità come superficie di un mondo interiore.
Pomeriggio sempre in compagnia di Silvia Gribaudi che al Centro Sociale La Quercia (dalle 16.30 alle 18) conduce il laboratorio di movimento rivolto a persone Over 60. Alle 20.30 la coreografa ripropone il suo spettacolo ’A corpo libero’ al Centro Sociale La Quercia. Gli spazi del museo del Mar ospitano ’Arsura’ di gruppo nanou (ore 11.30, 16.30 e 18.30), lavoro di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci sul tempo e sulla mancanza. Da sempre incuriosito dagli spazi informali, nanou trasforma il solo coreografico di e per Rhuena Bracci ponendo l’attenzione su come il corpo modifica la sua allerta se messo all’interno di uno spazio “nuovo”, su come l’azione sia capace di creare un ambiente da attraversare e percepire epidermicamente.
Alle 21 le Artificerie Almagià accolgono la replica di ’Urutau extinction party’ del Collettivo Cinetico, performance rituale che vede in scena i partecipanti al workshop tenuto dalla compagnia e che prende vita dalle pratiche fondanti di Manifesto Cannibale di Francesca Pennini.
Alle ore 22 (Artificerie Almagià - area esterna) il coreografo e il danzatore libanese Bassam Abou Diab presenta il suo lavoro ’Eternal’, performance che solleva interrogativi sul ruolo del corpo nell’affrontare i dispotici regimi politici nei paesi arabi, un corpo che si trasforma nel tempo acquisendo delle tecniche e un vocabolario che gli conferiscono un potere soprannaturale per aiutarlo a resistere e sopravvivere.