Faenza, 6 maggio 2023 – Via Pellico è lastricata di fango. Si pulisce da ore, ma in certi punti ce n’è ancora una scarpa. Lungo la strada c’è di tutto: libri, pezzi di armadi, divani, materassi e cuscini, giochi da tavolo, un vecchio calciobalilla. Una vita intera da buttare, per strada, dissezionata ed esposta.
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In borgo a Faenza, nelle vie colpite dall’alluvione, si lavora duramente. Si spazza via il fango, si aspira l’acqua dalle cantine. E si passa in rassegna una vita intera: cosa si è salvato e cosa no.
Nella tragedia è scattato anche l’allarme sciacallaggio. Al momento sono tre gli episodi segnalati, ma non ci sono denunce e gli interventi della polizia locale sul posto non hanno individuato nessuno. Il timore, però, è lecito. Ieri sul posto sono arrivati anche carabinieri e guardia di finanza, oltre alla polizia, con la promessa di sorvegliare la zona giorno e notte. "Dover prendere misure straordinarie per prevenire e combattere lo sciacallaggio in un momento come questo è davvero penoso – dice il sindaco Massimo Isola –, ma dobbiamo farlo".
Ieri mattina via Cimatti e via D’Azeglio erano ancora sott’acqua, mentre via Pellico era riemersa. E ciò che il fango ha restituito è l’immagine di una comunità distrutta. La scuola di musica Artistation praticamente non c’è più: dentro sono venuti giù pure i muri. Dalle pareti semidivelte e dal soffitto scende a pezzi l’isolante. Delle 10 stanze che erano la casa della musica per più di 300 associati non resta nulla o quasi.
"Si sono rotti i vetri dell’ingresso, piegate le porte tagliafuoco – raccontano i gestori –. Quel pezzo di legno a terra era un pianoforte. C’erano chitarre, batterie, un organo, bassi, violini, microfoni, casse... Tutto da buttare". Ieri la scuola di musica ha aperto una raccolta fondi sulla piattaforma gofundme.com, rilanciata anche da Laura Pausini.
Dall’altra parte della strada anche ’L’isola di Nim’, piccolo gruppo educativo che accoglie 8 bambini tra 0 e 3 anni, è stata sommersa. Ieri mattina dipendenti, genitori, amici e volontari stavano staccando il parquet, da buttare. Fuori una fila di giochi e seggioloni ad asciugare.
"Il Comune si sta attivando per trovarci un’altra sede, serviranno mesi per mettere a posto questa – dice la titolare Maddalena Casanova –. Gli impianti sono da rifare, i pavimenti... Io non vivo qui, vedere crollare la mia realtà a distanza è stato doloroso". I genitori si sono attivati per far partire una raccolta fondi su gofundme.com, mentre il Comune ha trovato un’altra sede provvisoria: la sala polivalente alla base delle palazzine Acer di via Fornarina.
"È quasi tutto da buttare – racconta anche Antonietta Lanzoni allo studio Lanzone, mentre lava alcuni strumenti –. Tre sere fa eravamo venuti, avevamo cercato di porre rimedio. Pensavamo a un’acqua abbondante, non certo a questo".
Anche nelle case si lavora. Donatella Montanari pulisce il cortile del suo condominio. Per strada trova una foto. Immerge la cornice nell’acqua, lava via il fango ed emerge l’immagine di una vicina con i nipotini. "Questo fango è anche oleoso – racconta – perché quella notte le auto hanno perso benzina, olio. I vicini del piano terra sono stati totalmente allagati e si sono rifugiati a casa d’altri, al primo piano. Li sentivo piangere e urlare. Siamo ancora senza luce, senza elettricità, senza telefoni. E ora bisogna pulire, in fretta". A questo proposito si cercano volontari tramite i moduli messi a disposizione dal Comune.