Ravenna, 28 maggio 2023 – Le immagini hanno fatto il giro dei social network: l’acqua fangosa che ha invaso le case alluvionate sfocia nell’Adriatico (video), creando una linea netta mentre avanza nell’acqua tipicamente verdone/blu dell’Adriatico. Foto e video arrivano da Marina Romea, alla foce del Lamone, ma c’è da scommettere che la situazione non sia tanto diversa in corrispondenza dello sbocco in mare degli altri fiumi del territorio.
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Le acque alluvionali, oltre a essere cariche di fango, contengono le sostanze che hanno incontrato sul loro percorso: è realistico ipotizzare che ci possano essere batteri dagli scarichi fognati, eventuali residui raccolti nelle aziende allagate e carburanti persi dalle auto nel momento in cui si sono riempite d’acqua. Del resto già nei giorni scorsi l’Ausl ha emanato un vademecum con cui si chiede a coloro che sono a contatto con acqua e fango di proteggersi.
In mare l’acqua si mescolerà e la concentrazione di eventuali batteri e sostanze nocive è destinata a diminuire sempre più. Al momento, però, non esistono analisi sulla qualità dell’acqua dell’Adriatico nel Ravennate: la stagione balneare infatti non è ancora iniziata, e con ciò Arpae non ha ancora eseguito i controlli di rito, tesi a individuare la presenza di escherichia coli ed enterococchi intestinali, indicatori di contaminazione fecale.
Tecnicamente in realtà la stagione sarebbe dovuta partire questo weekend, ma nei giorni scorsi la Regione, dopo una riunione con Comuni costieri, associazioni del settore, autorità marittime e sindacati, l’ha rimandata al 2 giugno per l’alluvione. La motivazione fornita è "ripristinare il normale stato delle spiagge e delle attrezzature". E così sono state rinviate anche le analisi, da svolgere quindi entro venerdì. "Il campionamento è una conseguenza dell’ordinanza balneare – dice Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo –. Quest’anno visto l’accaduto abbiamo deciso con i Comuni, la coop bagnini e i sindacati di posticipare al 2 giugno. Con l’accordo comunque di non perdere neanche un giorno di lavoro. Da qui il fatto che il primo campionamento delle acque, che doveva essere fatto il 22 maggio, è slittato. Fino ad allora non c’è nessun divieto di balneazione", ma mancano i bagnini.
In ogni caso si esclude che l’acqua possa essere dannosa per gli animali che vivono nel nostro mare, come spiega Simone D’Acunto, direttore di Cestha: "È vero che il mare è molto marrone da qualche giorno, ma il danno per gli animali è improbabile. Forse è possibile che servano più giorni perché le cozze rientrino nei parametri, visto che filtrano l’acqua del mare. Ma è probabile che gli inquinanti siano perlopiù batterici, niente di anomalo". Altri animali potrebbero spingersi più al largo per ritrovare il loro habitat: "Molti vivono nel limite della salinità, apprezzano i punti in cui acqua dolce e salata si incontrano – prosegue D’Acunto – e con un apporto così importante dai fiumi l’incontro tra i due tipi d’acqua avviene più al largo. È il caso dei crostacei e delle grandi tartarughe che se ne cibano".