Ravenna, 24 maggio 2023 – Lui si è assunto tutta la responsabilità parlando di una tentazione estemporanea di fronte a quella borsetta piena di soldi (quasi 5.500 euro) e chiedendo perdono. Lei ha sostenuto che non ne sapeva nulla di quanto aveva appena fatto il marito. Per il giudice invece entrambi i coniugi sono responsabili dell’episodio di sciacallaggio messo a segno domenica mattina in un appartamento di via Faentina a Fornace Zarattini, ai danni di una coppia di anziani ultrasettantenni.
Ruba un tablet a un alluvionato
Ciò ha significato per Martin Faqolli, idraulico 39enne, e per Valde Dudi, casalinga di 33 anni, non solo la convalida dell’arresto eseguito in quasi flagranza dalla polizia. Ma – come chiesto dal pm di turno Angela Scorza – anche la custodia cautelare in carcere alla luce di un delineato pericolo di reiterazione del reato. Per il gip Andrea Galanti del resto è impossibile confidare nella capacità di autodisciplina dei due, i quali potrebbero altrimenti continuare a girare liberi per il territorio mettendo a segno colpi analoghi in "costanza di emergenza alluvione". In particolare devono rispondere in concorso di furto in abitazione pluriaggravato: sia per via della "minorata difesa dei due anziani saccheggiati" che per il contesto: di estremo disagio, vedi il bisogno di aiuto delle vittime per ripulire la propria abitazione dal fango.
I due coniugi indagati, entrambi di origine albanese, da diverso tempo abitano a Ravenna. Tanto che l’uomo – il quale sin dalle scuole elementari ha studiato in città – possiede cittadinanza italiana. Risultano tutti e due sostanzialmente incensurati (hanno avuto solo un paio di grane per guida in stato di ebbrezza). Sono insomma totalmente inseriti nel contesto sociale ed economico cittadino. Una circostanza che, secondo il gip, ha pesato sulla misura cautelare. Sì, perché i due hanno commesso un "fatto tanto odioso" nonostante abbiano un reddito che permette loro il sostentamento della famiglia: se insomma dovessero in futuro presentarsi occasioni simili, per il giudice non esiterebbero a coglierle.
Secondo quanto denunciato in questura, la padrona di casa poco prima dell’alluvione aveva nascosto quei soldi in una borsetta nel bassocomodo. L’acqua aveva poi sommerso tutto. Verso le 9.30 di domenica, alcuni volontari – tra cui i due coniugi arrestati - si erano offerti di ripulire garage, tavernetta e bassocomodo appunto. Verso le 12 la 33enne era stata notata uscire di casa a passo svelto con una borsa frigo. Il 40enne si era poi fatto accompagnare al furgone lasciato vicino all’autostrada. È a quel punto che l’anziana si era ricordata dei soldi e del fatto che i due coniugi avessero steso la borsetta ad asciugare. Gli agenti erano giunti poco dopo.
Ieri mattina durante l’udienza di convalida, il 39enne ha riferito in sintesi davanti al gip di essere andato là solo per aiutare. E di avere a un certo punto aperto la borsa per lasciarla asciugare: ma, davanti a quel danaro, non sa cosa gli fosse preso. Lo aveva infilato nella sua borsa frigo con le vivande senza che la moglie lo sapesse. Anche lei ha sostenuto versione analoga. Per il giudice invece esiste "piena evidenzia indiziaria" del fatto che possa essere stata la 33enne ad armeggiare nella borsa e che possa avere lei stessa nascosto i soldi dentro alla borsa frigo. Il marito – prosegue l’ordinanza – avrebbe cooperato alla successiva sottrazione. In questo contesto, il gip ha messo in evidenza la gravità del fatto che "travalica il solo importo di danaro razziato" e che, come accaduto, ha destato "pesante allarme nella comunità cittadina" per un’azione "spregiudicata e risoluta" che ha sfruttato una "emergenza collettiva per bieche finalità veniali".
a.col.