REDAZIONE RAVENNA

"Alluminio, rame e ottone: nuova vita ai mobili"

La designer lughese Anna Baraldi utilizza la tecnica dell’intarsio per realizzare complementi d’arredo. "Ma ho iniziato disegnando una discoteca a Courmayeur"

Una pelle dura a protezione di un’anima calda: così si può definire l’arte di Anna Baraldi, designer lughese che realizza oggetti e complementi d’arredo utilizzando intarsi in alluminio, rame e ottone che posiziona piantando piccoli chiodi rigorosamente a mano. Con questa tecnica cambia ‘look’ a mobili e oggetti datati, ma crea anche specchiere, orologi, cornici e tanti oggetti d’arredo.

Baraldi, com’è nata questa sua specialità artistica?

"Molte delle mie opere nascono da ciò che vedo come ‘riutilizzabile’, ad esempio mobili non più usati, oggetti di legno recuperati e altro, e soprattutto dal possibile inserimento di ciò che creo in qualsiasi spazio, sia di stile classico o antico che decisamente moderno".

Qual è stato il percorso artistico che l’ha condotta a praticare questa particolare arte?

"Dopo il diploma al Liceo Artistico di Ravenna, ho conseguito l’abilitazione all’insegnamento della Storia dell’Arte, ma ho preferito dedicarmi alla libera professione di designer, progettando arredamenti sia per abitazioni private che per locali pubblici. Il primo di questi fu la discoteca Babylon di Lido Adriano, di cui realizzai il ‘look’ completo degli interni, che piacque molto a un imprenditore di Courmayeur, il quale mi chiese di realizzare la nuova discoteca della celebre località turistica. Restai 6 mesi a Courmayeur, portando con me i miei tecnici lughesi di fiducia, e alla fine il locale piacque tanto che fui chiamata a realizzarne altri in varie città d’Italia, tra cui Genova e Savona. Poi, tornata a Lugo, ci fu l’esperienza nata nel 2004, che fu l’inizio della mia attività attuale".

Di che esperienza si tratta?

"Iniziai una nuova ‘avventura stilistica’, insieme ai lughesi Alfio Minoccari e Paolo Cristofori, lanciando il nuovo stile caratterizzato da inserti in alluminio fissati con piccolissimi chiodi su legno e altri materiali. La linea poi è rimasta tutta a me, firmata Anna Baraldi, con oggetti che realizzo completamente a mano nel mio laboratorio a Lugo. Negli ultimi anni ho inserito modifiche al mio stile, sia nei materiali che nella tecnica. Restano comunque sempre presenti le tessere di alluminio e i piccoli chiodi".

Con questa tecnica lei ha realizzato anche il pannello dedicato a Francesco Baracca in occasione del centenario della morte, nel 2018, e il pannello rappresentante la Rocca di Lugo. È segno di un legame forte col territorio in cui vive?

"Certamente. Mi piace ispirarmi alla mia città, anzi a poco a poco vorrei dedicare altre opere ad altri luoghi o personaggi ‘cardine’ di Lugo".

Come sintetizzerebbe il significato della sua arte?

"Con le ormai ‘tradizionali’ 4 A: Arte, Arredo, Artigianato, Anna, i 4 elementi che hanno dato il via alla mia ricerca formale e decorativa. Arte come possibilità di incontro col bello, e dichiarazione di stile, anche di vita; Arredo come prezioso contornarsi di oggetti e sfumature per rendere migliore l’abitare; Artigianato nel senso di richiamarsi alla tradizione e realizzare a mano mobili, specchiere, porte, e tutto ciò che fa casa o spazio pubblico; Anna per indicare come l’Italia sia ricca di individualità che sanno unire tensione creativa e capacità di promuovere una tendenza sostenendo un’identità culturale ‘nostra’".

Lorenza Montanari