Tanta emozione e anche un po’ di agitazione. La presentazione di ieri dell’Albergo del cuore ha avuto per Elia, Daniela, Paula e Sharon, che lì lavoreranno in pianta stabile, il sapore di una prova generale, prima dell’inaugurazione di oggi, quando arriveranno in tanti a vedere l’hotel.
Con loro ci sono Romina Maresi, presidente della San Vitale, Valeria Garcea, la coordinatrice pedagogica che si occuperà della formazione e del supporto dei ragazzi insieme ai tre educatori, e Alessandra D’Imperio che si occuperà invece della promozione commerciale, del ristorante e della bottega di gastronomia.
Le ragazze, Paula, Daniela e Sharon, hanno già maturato esperienza nel settore, nel senso che hanno fatto formazione all’interno della cooperativa al bar del parco Teodorico e al bar della scuola Olivetti Callegari. Ora però il discorso cambia perché quello all’Albergo del cuore è "un lavoro vero" come ripete più volte Sharon.
"Qui cambieranno tante cose – dice sorridendo – perché è un lavoro vero. Ci saranno cambiamenti nella mia persona e penso che crescerò di più". In albergo le piacerebbe occuparsi delle camere. "Prima aveva pensato alla cucina, però ho cambiato idea" spiega. Parla di progetti futuri, di quello che potrebbe succedere. "Mi piacerebbe andare a vivere da sola, essere più autonoma". Quella dell’autonomia è una costante, un obiettivo a cui aspirano anche gli altri.
Daniela lascia trasparire un pizzico di timidezza quando parla, ma, assicura, ha imparato "ad essere più rilassata e a comunicare con le persone". Ad aiutarla sarà stata l’esperienza di formazione al bar del Parco Teodorico e alla Callegari. "Lavoravo dietro al bancone e in sala e vorrei continuare a farlo anche qui. Daniela, come Sharon, pensa al futuro, a tutte le possibilità che un lavoro potrebbe aprire. "Vorrei andare a convivere con il mio fidanzato. Anche lui lavora" dice.
Di "forza ed energia" parla Paula che dell’albergo, assicura, ama tutto. "Ho fatto l’aiuto cuoca e ho lavorato al bar e qui vorrei fare lo stesso, ma anche occuparmi delle stanze".
Elia lavorava in un centro sportivo dove, racconta, ha imparato a lavorare con precisione, a essere veloce e a "tenere i tempi". "Mi hanno assunto come lavoratore sportivo, – spiega – adesso inizio qui in albergo. Mi piace, vorrei stare in reception perché non l’ho mai fatto in vita mia, ma anche al bar. Potrei fare anche le pulizie all’esterno perché al centro sportivo ho imparato bene". Ma sono le novità ad attirare maggiormente Elia, quelle attività nelle quali non si è mai cimentato. "Soprattutto accompagnare le persone in camera". Gli piace stare in mezzo alle persone e mettersi alla prova. "Questo lavoro – continua– mi farà crescere e voglio crescere sempre di più, anche imparando a fare cose più difficili ".
E poi c’è Giulia, la fidanzata. "È una ragazza Down come me – conclude Elia – e pensavo che adesso che ho il lavoro nuovo, io con lei vorrei vivere. Insomma mettiamo che volessimo imparare a vivere da soli, arrangiarci da soli, senza i genitori".