Al Tour la protesta degli alluvionati: "Dove sono i rimborsi al 100%?"

L’idea dei comitati del Borgo e di via Ponte Romano, che precederanno i ciclisti con maglie gialle "Siamo felici che la corsa attraversi Faenza, ma è giusto che si sappia che questa è una città ferita".

Al Tour la protesta degli alluvionati: "Dove sono i rimborsi al 100%?"

Al Tour la protesta degli alluvionati: "Dove sono i rimborsi al 100%?"

La carovana gialla del Tour de France in arrivo a Faenza il prossimo 30 giugno sarà preceduta da un primo gruppo di ciclisti in giallo. Non si tratterà di uomini in fuga alla ricerca di una vittoria in solitaria sul traguardo della tappa Cesenatico-Bologna, ma di "alluvionati arrabbiati" – così recitano le magliette gialle che stanno preparando – decisi a gridare in mondovisione le loro ragioni. L’idea della manifestazione, partita dai comitati degli alluvionati del Borgo e di via Ponte Romano, nelle prossime ore si allargherà presumibilmente anche agli altri vari comitati cittadini. Così come il Tour de France è questione di numeri – chilometraggi, distacchi in salita, abbuoni, watt – anche la protesta degli alluvionati è scandita dalle cifre, due in particolare. "La promessa del 100% di rimborsi agli alluvionati e la proposta di ristori pari a 6mila euro per i beni mobili perduti si contraddicono a vicenda – esordisce Marcello Arfelli, per il comitato Borgo –. Delle due l’una: o il governo ha mentito quando ha promesso rimborsi al 100%, oppure quella cifra di 6mila euro è pronta a essere ritoccata verso l’alto. Quanto? Con 15mila euro si possono acquistare gli arredi di fascia minima per una casa in cui tutto è stato distrutto. Ma parliamo del minimo, lo sottolineo: ci sono famiglie che solo per i beni mobili hanno avuto danni di gran lunga più significativi, per i quali una cifra come quella rimarrebbe comunque lontana dal 100%".

L’intenzione degli alluvionati non è di causare disagi al Tour de France: "Ci stiamo coordinando con le forze dell’ordine per poter tenere la nostra manifestazione in modo che non crei disagio a loro e ai ciclisti. Siamo felici che il Tour attraversi Faenza, ma è giusto che si sappia che questa è una città ferita". Arfelli snocciola poi altre cifre che rendono plastico il disagio degli alluvionati: "E la piattaforma Sfinge, ne vogliamo parlare? Io, ex-programmatore, ho impiegato un’ora e dieci minuti solo per l’inserimento dei dati. Il codice fiscale credo mi sia stato chiesto una dozzina di volte; il programma continuava a rispedire indietro la procedura alle schermate precedenti. Gli alluvionati che a Faenza hanno completato la domanda credo siano un centinaio, a fronte di una platea potenziale di 3.000 o 3.500 persone. Nel frattempo la condizione economica delle famiglie peggiora di giorno in giorno, perché le spese si accumulano nell’attesa dei rimborsi. Si sarebbe potuto provvedere a un primo bonifico da venti o trentamila euro per consentire alle famiglie di rimettersi in piedi, e nel frattempo di completare la procedura, a partire dalla non semplice ricerca di un perito". Non è ancora chiaro quale percorso seguiranno gli "alluvionati arrabbiati" per le vie della città: il Tour, com’è noto, attraverserà Faenza da nord a sud, da Porta Ravegnana a Porta Montanara: "L’opzione di corso Garibaldi e corso Matteotti non è l’unica in campo. Nelle prossime ore, dopo esserci confrontati con la questura, ne sapremo certamente di più".

Filippo Donati