Più di 300 ragazzi dell’istituto Oriani di Faenza a Roma per partecipare al Giubileo della Speranza. Quello della scorsa settimana non è stato un semplice viaggio di istruzione, ma una vera e propria esperienza di vita. "È stata una giornata emozionante – afferma il dirigente scolastico Fabio Gramellini –. Incontrare un personaggio di importanza mondiale come il Papa non capita tutti i giorni; i ragazzi sono tornati arricchiti, sia i credenti che i non credenti; inoltre vivere insieme agli altri in amicizia è un’esperienza per la vita".
Il dirigente dell’istituto, gli insegnanti e gli studenti hanno anche donato al pontefice la ’Madonna del Fango’. "Abbiamo consegnato al Papa la Madonna creata con il fango dell’alluvione dalla Bottega Gatti – dice Luca Bandini, docente di religione, organizzatore e accompagnatore – e un biglietto con le firme, le dediche e i pensieri dei ragazzi: un messaggio che unisce l’approccio culturale e le responsabilità educative del Papa alla sofferenza che l’alluvione ha portato a tanti studenti".
La proposta del Giubileo, con adesione su base volontaria, ha portato i ragazzi a un evento che nasce con Bonifacio VIII e arriva nel 2025 per portare speranza e cambiamento. "L’obiettivo – dice Luca Bandini – era portare i ragazzi a capire che il Giubileo è un evento che coinvolge tutto e tutti, sia la parte pratica di pulizia e rinnovamento di Roma, che la parte spirituale; inoltre conoscere un capo di Stato in una duplice veste è un’opportunità altissima".
L’esperienza è stata poi, per tre classi, prolungata in un servizio alla mensa Caritas della stazione Termini di Roma, insieme ai professori Chiara Gaddoni, Raffaella Poggiali, Luca Bandini e Cristiana Poggiali. "È un’esperienza importante per capire la dimensione di carità e umanità – sostiene Luca Bandini –. Dico sempre ai ragazzi che sembra di dare molto, ma si riceve ancora di più; noi offriamo un servizio di mensa, che è poi l’occasione per fermarsi a chiacchierare e aprire un dialogo con le persone: i ragazzi si commuovono spesso e rimangono impressionati dalle tante e diverse persone che chiedono aiuto. È un’esperienza di didattica inclusiva ed esperienziale, importante anche per la mia materia".
Questo servizio caritativo viene proposto da più di dieci anni nell’istituto e quest’anno per 64 ragazzi è stato la gita scolastica. "È una proposta che va avanti da tantissimi anni – afferma il dirigente –. Quella alla Caritas è un’esperienza forte che aiuta i ragazzi a capire tanto, anche se hanno 15 anni: è un arricchimento di valori, poi ognuno maturerà l’esperienza con il tempo".
Caterina Penazzi