
I primi sei mesi del servizio, attivo al centro Marconi. L’impatto è stato positivo: "L’età media dei medici è 35 anni e sono molto volenterosi"
"A sei mesi dall’apertura del Centro di assistenza urgenza Cau ci siamo stabilizzati a 44/45 accessi in media al giorno – dice Donatina Cilla, direttrice del distretto Ausl –. Nei giorni feriali vengono 35/36 persone, fino a una media di 60 nel weekend". Inaugurato il 10 giugno scorso, il Cau garantisce la possibilità di accesso diretto sette giorni su sette per 12 ore, dalle 8 alle 20, e la presenza di medici e infermieri. "Al Cau di Faenza – afferma Simona Vignoli, coordinatrice organizzativa del centro – dal lunedì al venerdì è sempre presente un infermiere al mattino e uno al pomeriggio, che aumentano a due nelle mattine di sabato e domenica; dal lunedì al venerdì è presente sempre un medico, mentre sabato e domenica mattina sono due. Non è stato complicato gestire il gruppo in questi mesi perché è molto collaborativo e coeso, c’è armonia. L’età media dei medici è circa 35 anni e sono molto volenterosi, riusciamo sempre a coprire i turni senza problemi".
I Cau sono strutture territoriali destinate alla gestione delle urgenze sanitarie a bassa complessità clinico assistenziale che garantiscono, oltre alle prestazioni erogate dalla Continuità assistenziale, prestazioni non complesse attualmente erogate nei punti di primo intervento o nei Pronto soccorso. "Qui riusciamo ad assicurare un ulteriore accesso per le problematiche minori – sostiene Donatina Cilla –. Il Cau rappresenta un’ulteriore risposta all’utenza. Generalmente si osserva un accesso ben distribuito nell’arco della settimana, con picchi nel weekend e il lunedì mattina che spesso coincidono con i tempi in cui gli ambulatori dei medici di medicina generale sono meno disponibili. Un quarto delle persone che si recano da noi vengono per traumatismi minori, motivazioni ortopediche lievi e moderate; abbiamo strutturato anche un accordo con la radiologia inviando i pazienti al Pronto soccorso e permettendo loro un accertamento radiologico nel caso ce ne fosse bisogno. Altri motivi di accesso sono malesseri, cause gastroenteriche o dermatologiche".
Sono ancora molte le persone che però non conoscono il servizio, mentre altre lo hanno scoperto quasi per caso. "Ho conosciuto il Cau da più fonti di informazioni tra cui giornale, internet e passaparola; ho deciso quindi oggi di venire qui al posto che andare al Pronto soccorso. Ho visto che è rapido e accogliente. Il personale è gentilissimo, ho aspettato 10/15 minuti e il medico era molto preparato. È perfetto per chi ha qualcosa di leggermente invalidante, rafforza molto il sistema sanitario a livello locale, chiude la catena tra Pronto soccorso, ospedale e medici di base, che aveva un anello mancante".
Il servizio, che accoglie persone da tutto il territorio, limita anche notevolmente i tempi di attesa. "Sono di Granarolo – dice Rita Morelli –. Sono venuta direttamente qui con mio figlio sotto consiglio del medico di base. È la prima volta e aspettiamo da circa mezz’ora; anche una mia collega era venuta e mi ha detto che i tempi di attesa erano stati quasi nulli e hanno risolto il problema. È un servizio utile ed è giusto sfruttarlo se c’è".
Diversi riportano che i medici di medicina generale sono difficilmente raggiungibili. "È la prima volta che vengo – dice Nicolò Marchi, di Riolo Terme –. Me lo ha consigliato mia sorella che abita qua vicino; ho fatto l’accesso per non contattare il medico di base che ha degli orari ridotti. È sempre un problema contattarlo, se uno sta male deve andare altrove; qui è molto più comodo: quando uno ha bisogno, ha bisogno. Il mio pronostico è che in un futuro debbano ampliare gli spazi; secondo me c’è caso che se prende piede diventi più grande del Pronto soccorso".
Caterina Penazzi