LORENZO PRIVIATO
Cronaca

Agguato con sparatoria davanti al night

Arrestato un 49enne albanese, non in regola, che ha esploso 3-4 colpi. La vittima, un cittadino senegalese, attinta solo di striscio

Arrestato un 49enne albanese, non in regola, che ha esploso 3-4 colpi. La vittima, un cittadino senegalese, attinta solo di striscio

Arrestato un 49enne albanese, non in regola, che ha esploso 3-4 colpi. La vittima, un cittadino senegalese, attinta solo di striscio

Pochi attimi, un’esplosione di violenza e poi il caos. La tranquillità di Castel Bolognese è stata spazzata via all’alba di ieri, quando davanti al night club Bolero si è consumato uno scontro a fuoco che ha tenuto tutti col fiato sospeso. Colpi di pistola esplosi in strada, un uomo in fuga, un altro che si salva per un soffio. Alla fine, le manette per un albanese di 49 anni, ritenuto il responsabile del tentato omicidio.

Secondo le prime ricostruzioni, tutto è avvenuto in pochi istanti. La vittima, un cittadino senegalese, si trovava all’esterno del locale quando una vettura è piombata davanti all’ingresso. Ne è sceso l’albanese, il volto teso, e subito tra i due è scoppiato un furioso litigio. Le ragioni restano ancora da chiarire, ma gli investigatori sospettano che dietro possa esserci un regolamento di conti.

E poi, la situazione è esplosa. L’uomo ha estratto una pistola, una semiautomatica calibro 9x21 rubata, e ha iniziato a sparare senza esitazione. Tre, quattro colpi, che avrebbero potuto essere fatali. Ma il destino ha voluto diversamente: il senegalese è stato colpito solo di striscio, evitando per un soffio la tragedia. Nonostante le ferite, è riuscito a reagire, ingaggiando una colluttazione violenta con l’aggressore, disarmandolo prima che quest’ultimo fuggisse a piedi. L’arma è rimasta lì, abbandonata sull’asfalto, pronta a parlare. La polizia, intervenuta in pochi minuti, l’ha subito sequestrata. Dalle prime verifiche, è emerso che la pistola era stata rubata e denunciata, aggiungendo un nuovo tassello inquietante a questa vicenda.

Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno fatto il resto: in poche ore, gli inquirenti hanno identificato il sospetto e lo hanno rintracciato a Solarolo. Nella sua abitazione, perquisita alla presenza del suo avvocato Nicola Casadio, sono stati recuperati dalla lavatrice alcuni indumenti appena lavati, compatibili con quelli che indossava durante la notte della sparatoria, e sono stati sequestrati. Forse un maldestro tentativo di coprire le proprie tracce.

L’albanese è stato arrestato e condotto in carcere. Le accuse sono pesanti: tentato omicidio, porto abusivo di arma e ricettazione. La Procura, con il Pm Raffaele Belvederi, ha assunto il controllo delle indagini, mentre la polizia scientifica continua a esaminare ogni dettaglio per ricostruire esattamente cosa abbia scatenato questa furia improvvisa. La convalida del fermo potrebbe esserci già lunedì, in quella circoastanza l’indagato potrà contribuire a ricostruire l’accaduto, oppure avvalersi della facoltà di non rispondere. Per ora resta un’alba di sangue che lascia Castel Bolognese con più domande che risposte. Un regolamento di conti? Un litigio finito male? Le indagini faranno luce, ma intanto solo per miracolo non ci è scappato il morto.