Ravenna, 3 gennaio 2024 – La sera del primo gennaio, tra le 21 e le 22, stava portando a passeggio il cane al parco Baronio, quando è stato aggredito da due pitbull, che i loro padroni avevano lasciato liberi, senza guinzaglio e museruola. Nel tentativo di proteggere la propria bestiola, azzannata al collo, un 29enne è rimasto ferito ad una mano.
A raccontare la disavventura è la fidanzata del giovane aggredito, che ha già sporto denuncia in Questura, mentre anche la Polizia locale sta compiendo accertamenti utili al fine di rintracciare i proprietari dei due cani, descritti dalle vittime come di etnia magrebina e che sono fuggiti.
"Siamo ancora sotto shock per quello che è accaduto – spiegava ieri sera – ora siamo al pronto soccorso, il mio fidanzato ha rimediato dei morsi alla mano: quando ha visto uno dei due pitbull avvinghiarsi al collo del nostro cane, che aveva perso i sensi e pareva morto, gli ha messo la mano in bocca nel tentativo di liberarlo. Una reazione istintiva e anche un po’ incosciente, ma dettata dall’amore per il nostro Diesel". La giovane ha diffuso anche sui social l’appello, affinché "si riesca a risalire ai responsabili". "Il mio compagno – aggiunge – aveva portato a spasso il nostro cagnolino al parco Baronio, zona Comet, come sempre e rigorosamente al guinzaglio. I due pitbull sciolti hanno lo hanno aggredito attaccandosi al collo, il mio fidanzato si è gettato su di lui per proteggerlo, ferendosi".
Secondo la giovane i proprietari di quei due cani, "solo sentendo le urla disperate del mio compagno e i latrati del mio si sono avvicinati, hanno detto sbrigativamente ‘scusa’ e si sono allontanati". La bestiola è stata poi curata presso la clinica veterinaria San Gaetanino e sta meglio: "Per fortuna il nostro Diesel non ha subito danni irreparabili, con antibiotici e antinfiammatori dovrebbe stare bene nel giro di pochi giorni. Il mio fidanzato ha un bel buco sulla mano, ora siamo al pronto soccorso, ma la cosa peggiore è che lo shock è stato davvero forte e deve metabolizzare quanto accaduto".
Una vicenda, questa, che avrebbe potuto avere un epilogo drammatico. "Tramite questo messaggio – conclude la giovane –, non solo vorrei provare a risalire a queste persone per denunciarle, ma anche avvisare le persone che frequentano questo parco, quindi famiglie, bambini e sportivi, che si aggirano persone con cani pericolosi sciolti. Preciso, non è la razza a pregiudicare un cane, ma il modo in cui i proprietari riescono a gestirli e crescerli. Se non sono capaci di essere persone civili e responsabili, figuriamoci se potrebbero mai crescere in modo consono altri essere viventi".