
Chiesa di San Paolo Apostolo gremita per i funerali del 19enne, morto in un incidente. Gli amici hanno scortato il feretro con le moto .
Gli amici di Edoardo Poggioli, il diciannovenne morto sabato sera in un incidente stradale a Ponte Nuovo, vicino casa, hanno voluto salutarlo con il rombo dei motori, una sua grande passione. Sono arrivati davanti alla chiesa di San Paolo Apostolo insieme al feretro e si sono fermati a lungo, sgasando sempre più forte. Poi improvvisamente il silenzio, interrotto solo dai singhiozzi. Sono scesi dalle moto, si sono tolti il casco mostrando gli occhi gonfi e pieni di lacrime, alcuni si sono abbracciati. Tutti con l’espressione incredula di chi ancora non vuole credere che sia successo veramente. Perché a 19 anni la morte è l’ultimo dei pensieri possibili.
In tantissimi ieri pomeriggio hanno partecipato ai funerali: amici, compagni di scuola, scout, insegnanti, tutti si sono stretti attorno ai genitori, Roberto e Michela, e alla sorella più piccola, Anita. Gli scout sono arrivati in divisa. A celebrare la messa è stato don Samuele Cortinovis, assistente scout del gruppo di San Paolo, del quale faceva parte Edoardo. "Edo aveva un grande cuore – ha detto a un certo punto – ed era sempre pronto a tendere una mano verso chi aveva bisogno. Trascinava tutti con il suo buonumore, la sua allegria, la voglia di scherzare. Il suo sorriso resterà scolpito nelle vostre vite".
Al termine della cerimonia, tra le lacrime, ha preso la parola la sorella, minuta e fortissima. È riuscita persino a strappare un sorriso alla chiesa stracolma, quando rivolgendosi al fratello ha detto . "Ma quanta gente conoscevi?". Pochi minuti prima aveva esordito con una domanda, sempre a Edoardo. "Come stai? Io per niente bene, non mi è piaciuto lo scherzo che mi hai fatto". Ha raccontato del giorno dell’incidente, di come si era sentita male, triste, senza sapere il perché. "Prima che la mamma mi telefonasse – ha aggiunto – per dirmi che avevi avuto un incidente ho iniziato ad avere un mal di pancia fortissimo, come se qualcuno mi desse dei pugni, forse eri tu che mi volevi comunicare qualcosa". Le lacrime l’hanno interrotta diverse volte, ma è andata avanti fino in fondo. Ha ricordato i litigi dell’infanzia, le scaramucce tra fratello e sorella, anche solo per riuscire ad occupare il bagno. La quotidianità.
"È così difficile andare avanti, – ha continuato – vedere le persone che ti volevano bene stare male. Avevi un cuore grande, aiutavi tutti anche quando avevi bisogno tu di essere aiutato. Mi mancherà tutto di te. Mi dispiace, avevi quasi finito la scuola e non vedevi l’ora di fare il viaggio della maturità con i tuoi amici. Ti prometto che quel diploma lo prenderò io per te. Porterò avanti i nostri sogni e ogni mia vittoria sarà la tua". Poi ha accennato un sorriso: "Spero di rivederti e procurati un casco, perché dobbiamo ancora fare quel giro che mi avevi promesso". A ricordare Edoardo è stata anche la cugina, commossa. Poi un lungo applauso e il feretro è uscito dalla chiesa dove, ad aspettarlo, ancora una volta, c’era il rombo delle moto.
Annamaria Corrado