REDAZIONE RAVENNA

Addio a ’Bruno’ Fiumana, "il re dei fornelli"

È scomparso a 85 anni Primo, titolare dell’omonima osteria a Villa Inferno. Medri: "La sua cucina era un tempio"

Cervia perde un protagonista del suo passato. È scomparso lunedì, all’età di 85 anni, Primo Fiumana, noto a tutti come ‘Bruno’, colui che dal 1992 al 2003 nella sua ‘Osteria da Bruno’ a Villa Inferno, nella frazione cervese di Sant’Andrea, assieme alla moglie Alba è stato per oltre un decennio pioniere del gusto e ambasciatore della cucina ed ospitalità non solo romagnola, ma cervese.

L’Osteria da Bruno non era infatti solo un luogo di ristorazione ’vecchio stile’, in cui il sodalizio fra chef e frequentatore andava oltre il paio d’ore del pasto. Anche tanti turisti che ne sentivano parlare, vi si recavano per assaporare nei piatti e nell’accoglienza lo spirito che da sempre distingue questa terra. L’Osteria era la casa di tutti e a renderla tale era sempre il tocco dell’ospite.

"Il nonno era il Re del forno – lo ricorda la nipote Rachele Savoia all’indomani della sua cremazione –. Nella sua cucina si poteva gustare il coniglio più buono del mondo, tant’è che all’Osteria accorrevano in massa da tutte le province per cercare piatti dal sapore di casa, ma anche istrionici, unici. Bruno si faceva chilometri per cercare le materie prime migliori".

Una cucina a chilometro zero ante litteram impreziosita da un uomo la cui generosità: "Era qualcosa di veramente unico – continua la nipote –. Si trattava di una persona che mai si faceva mancare un occhio di riguardo per gli altri, sempre con la battuta in tasca e per questo molto di compagnia. L’Osteria era conosciuta in tutta Cervia per la buona cucina sì, ma soprattutto per il suo personaggio. Sapeva fare il padrone di casa al punto da far sentire a proprio agio chiunque".

Al cordoglio per la sua scomparsa, avvenuta al termine di una lunga malattia a cui negli ultimi giorni si era aggiunto anche il Covid-19, si è unito anche il sindaco di Cervia Massimo Medri, che aggiunge: "Ci lascia un volto molto noto della nostra città. Un personaggio pieno di anedottistica e molto affezionato alle tradizioni cervesi, che amava rispolverare grazie alla creatività che lo rendeva unico ai fornelli. Inventava piatti in funzione del suo legame con il territorio, a tal punto che si respirava Cervia nel suo ristorante. Lo ricordo addolorato – conclude il primo cittadino cervese –, come un amico, una persona a cui ero molto legato e con cui ho trascorso tante serate davanti a un bicchiere di vino".

Francesco Zuppiroli