Accelerata nella ricostruzione. Lavori nei ponti distrutti e finanziamenti

Nelle ordinanze 33, 34 e 35 della struttura commissariale i dettagli delle opere più attese dal territorio

Accelerata nella ricostruzione. Lavori nei ponti distrutti e finanziamenti

Nelle ordinanze 33, 34 e 35 della struttura commissariale i dettagli delle opere più attese dal territorio

Pare arrivata la tanto sospirata accelerata nella ricostruzione che il fronte dei sindaci chiedeva da tempo. L’attacco sferrato alla struttura commissariale dai primi cittadini – quello di Faenza Massimo Isola aveva annunciato l’inizio di quella che aveva chiamato "disobbedienza istituzionale" – sembra aver sortito l’effetto desiderato. Nelle ordinanze 33, 34 e 35 della struttura commissariale – tuttora al vaglio della Corte dei conti – trovano infatti un canale diretto di finanziamento varie delle opere attese dalle amministrazioni del territorio, in primis il ripristino della funzionalità della linea Marradi-Faenza (progetto da 12,2 milioni di euro) e la progettazione delle infrastrutture ferroviarie da adeguare, tra cui il ponte di Boncellino (quello trasformatosi in una diga in cui si è accatastato il legname presumibilmente appena tagliato sulle sponde del Lamone) e quello di Sant’Agata sul Santerno, che sarà demolito e ricostruito: il conto di questa singola opera tocca i 6,1 milioni di euro. "Apprendiamo con entusiasmo che la struttura commissariale interviene rimuovendo il ponte ferroviario di Sant’Agata sul Santerno con un cifra non indifferente di 6,1 milioni di euro. La comunità santagatese gliene sarà grata" ha commentato Riccardo Vicari, Coordinatore FdI Sant’Agata sul Santerno.

Previsti anche nuovi fondi per l’assunzione di personale qualificato. Trovano finanziamento anche le progettazioni per le due infrastrutture simbolo dell’alluvione 2023: oltre a quella per il Ponte della Motta, nel Bolognese, è finanziata anche la progettazione per il Ponte delle Grazie, per un importo di 900mila euro (l’eventuale ricostruzione dell’intera infrastruttura comporterà l’investimento di una cifra intorno ai 5 milioni).

Da Palazzo Manfredi fanno sapere che grazie all’accelerata il cantiere per il Ponte delle Grazie dovrebbe essere anticipato di un anno: la progettazione dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2024, con l’obiettivo di passare alla fase di realizzazione già nel 2025 e terminare l’opera entro l’anno, anziché entro il 2026 come precedentemente preventivato quando l’opera seguiva ancora il canale Pnrr. Un capitolo delle ordinanze è riservato al fiume Marzeno e ai suoi affluenti: sono infatti stanziati 1,2 milioni di euro per la soluzione del nodo idraulico di Modigliana, fra i torrenti Ibola, Acerreta, Tramazzo e Marzeno. Da Palazzo Manfredi spiegano che nelle ordinanze sono contemplati anche i 2,8 milioni necessari per il tanto sospirato sistema di barriere e aree allagabili in cui dare sfogo alle acque del Marzeno una volta arrivate in pianura, immediatamente a monte di Faenza. Proprio lì, nel tratto di via Cimatti a sud della circonvallazione, sono partite ieri mattina alcune operazioni preliminari alla realizzazione del sistema di aree allagabili, che partirà in somma urgenza.

"Il completamento delle progettazioni entro la fine dell’anno – commenta il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario alla ricostruzione – è cruciale per rendere i progetti cantierabili e procedere al successivo finanziamento dei lavori". Il commissario si è inoltre detto disponibile "a ricercare gli stanziamenti necessari per avviare i lavori sulle opere più strategiche, utilizzando le risorse già disponibili in contabilità speciale e coordinando la massima sinergia interministeriale".

Si tratta, in sintesi, della richiesta che la presidente dell’Emilia Romagna Irene Priolo aveva avanzato a Figliuolo all’indomani della ribellione annunciata dal sindaco Isola una settimana fa: finanziare le opere più urgenti direttamente con le risorse ancora nelle casse della struttura commissariale, evitando i canali burocraticamente più tortuosi. "Con queste ordinanze continuiamo a lavorare a stretto contatto con le Regioni e le amministrazioni locali, per garantire che gli interventi di ricostruzione siano portati avanti con rapidità, efficienza e nel rispetto delle normative ambientali – prosegue Figliuolo –. Anticipare opere complesse come quelle relative alle infrastrutture idrauliche, viarie e ferroviarie è un passo essenziale".

Filippo Donati