ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Abusi tra le pareti domestiche: “Ha violentato la nipotina”. Nonno ultraottantenne nei guai

Al via le udienze preliminari per violenza sessuale aggravata con rinvio a gennaio. L’imputato ha chiesto di potere risarcire. Mamma e bimba costituite parte civile

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“Ha violentato la nipotina”, nonno ottantenne finisce nei guai. Le indagini erano satte fatte dalla squadra Mobile della polizia

Ravenna, 25 ottobre 2024 – Il peggiore degli scenari domestici per una bimba: essere abusata dal nonno quando i genitori la affidano a lui. È questo, secondo l’accusa, che era accaduto tante volte a una bambina di appena 5 anni. Il nonno - un ultra-ottantenne ravennate difeso dall’avvocato Davide Baiocchi - si è ritrovato ieri mattina davanti al gup Corrado Schiaretti e al pm Stefano Stargiotti per rispondere di violenza sessuale pluriaggravata. La madre, sia in proprio che come responsabile della piccola, si è costituita parte civile con gli avvocati Eleonora Raggi e Giovanni Scudellari. Udienze aggiornate a fine gennaio per perfezionare nel frattempo l’accordo di risarcimento proposto dall’imputato. La difesa ha anche sollecitato un vaglio sulle condizioni dell’anziano: soprattutto per capire se sia in grado di stare in giudizio e cioè di rendersi conto di cosa gli stia accadendo a livello processuale.

Nell’attesa di capire cosa succederà in aula, vi raccontiamo cosa - almeno secondo la procura - era successo alla bimba per sei anni della sua vita. In particolare secondo il capo d’accusa, il nonno approfittava di lei perlopiù quando la andava a prendere dopo le attività sportive e la riportava a casa per cambiarla. La vicenda era emersa quando la bimba, durante un ricovero in ospedale, aveva raccontato ai medici di avere patito abusi sessuali da quel nonno sin da quando lei aveva 5 o 6 anni e fino alle scuole medie. Attenzioni morbose che via via si erano alzate d’intensità.

Del resto - prosegue l’accusa - i genitori della piccola si fidavano dell’anziano: e, come accade in tante famiglie strette tra il lavoro e il resto della vita, gli chiedevano di occuparsi della nipotina in alcuni frangenti della giornata. Come quando c’era ad esempio da andarla a riprendere dalla palestra. E lui in quel contesto avrebbe avuto mano libera in una vera e propria escalation di comportamenti di valenza penale.

Circostanze a conferma delle quali, oltre alla testimonianza in particolare della mamma circa il numero e il conteso delle volte la piccola veniva affidata al nonno, sono arrivate anche le parole della bambina pronunciate in un contesto protetto e ritenute sin qui del tutto credibili dai magistrati (pm titolare del fascicolo Francesca Buganè Pedretti; le indagini erano state fatte dall’apposita sezione della squadra Mobile della polizia).

In generale i genitori, anche loro sentiti dagli inquirenti, hanno restituito un quadro di attaccamento definito ’morboso’ di quel nonno alla piccola: quasi fosse diventata la sua unica ragione di vita. I suoi comportamenti, così come sin qui delineati dalla procura, è inevitabile che abbiano prodotto gravi ripercussioni sia sulla vita della piccola che sulla sua salute interiore. Ecco perché il danno sin qui quantificato dalle parti civili nell’atto depositato davanti al gup Schiaretti, ammonta ad almeno 200 mila euro.