ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Abusi su una bimba di sette anni: in carcere padre di un’amichetta

Le indagini della polizia sono partite dalla confidenza della bimba alla madre sull’ultracinquantenne. Trovate foto pedo-pornografiche. Le immagini le aveva scaricate dal web, altre erano di un’altra piccola

L’uomo è finito in cella lunedì scorso in esecuzione a un’ordinanza del giudice, dopo le indagini della polizia (repertorio)

L’uomo è finito in cella lunedì scorso in esecuzione a un’ordinanza del giudice, dopo le indagini della polizia (repertorio)

Ravenna, 6 luglio 2024 – Un abuso sessuale sull’amichetta di soli sette della figlia. E poi diverse foto intime scattate a un’altra amichetta. E ancora tante immagini scaricate dal web, di natura pedo-pornografica, che ritraggono bimbi anche in età infantile. Accuse, quelle formulate dalla procura, che sono costate la custodia cautelare in carcere a un ultracinquantenne di Ravenna. L’uomo è finito dentro lunedì scorso in esecuzione a un’ordinanza emessa dal gip Corrado Schiaretti su richiesta del pm Lucrezia Ciriello alla luce degli elementi raccolti dalla polizia. Nell’interrogatorio di garanzia di ieri mattina, ha negato ogni abuso sulla bimba e ha aggiunto che le foto le aveva fatte per sbaglio e le aveva cancellate. La difesa - avvocato Serafino Tabanelli - ha già annunciato che farà ricorso al tribunale del Riesame di Bologna.

I fatti sono stati collocati tra il 2022 e il 2023. L’indagine dell’apposita sezione della squadra Mobile aveva preso corpo a partire dalla confidenza della bimba alla madre: le aveva domandato il significato della parola ’sesso’ e poi aveva chiesto se potesse accadere tra un adulto e un bambino. Un grande campanello d’allarme al quale aveva fatto seguito il racconto: il padre dell’amichetta aveva abusato di lei in un momento in cui l’altra bambina non c’era. La mamma il giorno dopo era andata dal pediatra il quale aveva rilasciato una certificazione che aveva trasmesso anche agli inquirenti. A fine giugno 2023 i genitori della bambina erano andati in questura. Entrambi erano poi stati risentiti restituendo un racconto definito dal gip conforme e coerente. A fine agosto la Mobile si era presentata a casa del sospettato e gli aveva sequestrato 14 dispositivi informatici. La consulenza tecnica affidata dal pm all’ingegner Giuseppe Ferraro, aveva ulteriormente aggravato la posizione dell’uomo a causa di un rilevante numero di immagini pedo-pornografiche definite di particolare cruenza. Ed è in quel contesto che erano state individuate pure le foto intime della seconda amichetta della figlia ritratta su un divano.

Per la psicologa infantile Anna Maria Capponcelli, anche lei nominata dal pm, la bimba che ha raccontato dell’abuso subito è in grado di comprendere e riferire la realtà: credibile insomma per tutto quanto detto in entrambe le volte in cui, a inizio di quest’anno, era stata sentita in un contesto protetto. Ulteriore credibilità - con conferma della possibile tendenza pedofilica dell’indagato - è arrivata con il sequestro delle foto. L’unica a difenderlo con affermazioni non proprio gentili sulla bimba e sui suoi genitori, era stata in dichiarazioni rese a novembre la compagna da cui si sta separando: in questo caso il giudice ha però sottolineato che le sue granitiche certezze sull’uomo, sarebbero vacillate di fronte al materiale sequestrato. E poi, appena tre mesi prima, in un messaggio vocale lo aveva descritto come "completamente fuori controllo, demoniaco, privo di freni inibitori".