CATERINA PENAZZI
Cronaca

A Faenza il liceo classico cresce: "Puntiamo sull’incontro col digitale"

Dati in controtendenza nazionale. Il polo ha 394 iscritti per l’anno prossimo: 41 frequenteranno l’indirizzo in calo quasi ovunque nel Paese: "Il territorio è legato a questo tipo di formazione".

A Faenza il liceo classico cresce: "Puntiamo sull’incontro col digitale"

di Caterina Penazzi

Saranno 394 gli studenti del Liceo Torricelli-Ballardini per il 202324: 41 per il classico, 66 al linguistico, 65 scienze umane e 61 artistico; all’ indirizzo scientifico, invece, risultano iscritti 59 ragazzi per il tradizionale e 102 per le scienze applicate.

Tanta propositività per la dirigente del Liceo Torricelli-Ballardini, che ha visto il classico in controtendenza rispetto ai dati nazionali. Grande speranza anche per la terza classe del linguistico e per lo scientifico. Gli indirizzi scienze umane e artistico non sono da meno: una scuola del futuro, l’altra peculiarità territoriale. Così parla Paola Falconi, con desideri di modernizzazione scolastica e consapevole formazione cittadina.

Secondo lei perché il classico ha riscosso così successo quest’anno?

"Probabilmente perché il territorio faentino è legato alla formazione classica; è un dato in controtendenza con quelli nazionali. Stiamo lavorando su come far incontrare mondo classico e digitale".

Da dove parte l’idea di provare a trovare un incontro?

" All’interno del gruppo docenti c’è la necessità di rivalutare il metodo del liceo classico; ci stiamo chiedendo come ripensare la cultura classica e renderla attuale in un mondo digitale, nel quale, peró, penso che quest’ultimo debba essere sempre in funzione di qualcos’altro".

Quali saranno le novità per il linguistico?

"Dal prossimo anno avrà un valore aggiunto: più libertà di scelta delle lingue. Dopo la pandemia vedo il desiderio di una prospettiva più ampia, da alcuni colmato dalla preparazione molto alta del nostro linguistico. La spinta a esplorare nuove lingue e culture, e il confronto con esse, favoriscono il contatto con mondi diversi, aiutando a essere critici e non autoreferenziali".

Perché invece molti ragazzi si iscrivono allo scientifico?

" C’è molta attenzione per le materie scientifiche, nell’immaginario comune è la scuola del futuro, che dà competenze informatiche e matematiche. Di solito è anche la scuola con più mobilità, perché a volte non si è portati o non piace: per questo penso sia fondamentale l’orientamento".

Anche per il 202324 è in programma qualche classe articolata (che di fatto uniscono più indirizzi, ndr)?

"Per il prossimo anno, al momento, non abbiamo nulla in programma. Secondo me una classe mista classico-scientifico è un valore aggiunto al biennio, ma per triennio c’è troppa diversificazione nei programmi dei due indirizzi, soprattutto per quanto riguarda l’impostazione della filosofia, una in prospettiva più classica e l’altra scientifica. Per quanto riguarda il linguistico e le scienze applicate, il divario è troppo ampio".

Molti dicono che scienze umane e artistico siano le scuole più semplici del liceo. Come si può smentire questa credenza?

"Il corpo docenti sta lavorando per le scienze umane. Questo indirizzo deve ancora trovare un’identità forte, anche se è un molto valido e difficile: ha latino per cinque anni, prepara ad essere insegnante, educatore, psicologo o sociologo, i lavori del futuro. L’artistico è un liceo a tutti gli effetti, non un istituto d’arte. È incentrato sulla ceramica e quindi legato al contesto territoriale faentino. Apre la possibilità a tantissimi percorsi post diploma, grazie alle attività di progettazione e design, oltre che di realizzazione di prodotti nei laboratori di ceramica della scuola".

Qual è per lei il giusto tipo di ragionamento da fare per scegliere una scuola?

"La scelta è valida in rapporto a quello che si è. È importante che ci sia orientamento in uscita da parte quindi della scuola secondaria di primo grado ed è giusto che i genitori seguano i consigli dei docenti. Secondo me si potrebbero ipotizzare dei curricula-ponte tra scuola media e biennio delle superiori".

Perché scegliere il liceo?

È importante formare cittadini, sia che si tratti di un tecnico, che di un liceo; secondo me il rischio è che il tecnicismo crei semplici esecutori, quando invece è importante possedere spirito critico. Le due dimensioni dovrebbero unirsi, sarebbe importante inserire lo studio della filosofia dappertutto, perché la scuola deve fornire gli strumenti per fare un ’salto’, deve dare un valore aggiunto all’individuo".