Il maltempo di questi mesi ha inciso anche sulla produzione di miele ma il mercato regge, soprattutto nel periodo natalizio. A raccontarlo è uno degli storici apicoltori locali, Cesare Brusi (foto). "Il 2024 è stata una annata molto difficile con una produzione scarsa ma di qualità – è il quadro tracciato dall’imprenditore –. L’effetto più importante è stato il cambiamento climatico nel mese di maggio. La mancanza delle giuste temperature ha influito sulla produzione del miele. Il cambiamento climatico, infatti, fa si che le api perdano le loro abitudini e il sistema si sballi. La vendita di miele invece va molto bene. Le persone si stanno dedicando sempre più a sostituire prodotti industriali con il miele".
Ancora: "In questo momento dell’anno molti usano acquistano i prodotti dell’alveare come regalo di Natale perché ha un significato anche legato alla salute e alla tutela della natura. Le persone sono sempre più attente alla natura e ai suoi prodotti. Gli utilizzi del miele sono innumerevoli: in cucina, nelle creme o come forma medicamentosa. Altri prodotti dell’alveare sono poi la cera d’api, la propoli, il polline e il veleno d’api - quest’ultimo ottimo negli unguenti per artrite, artrosi e cervicale". Arriva poi anche una anticipazione per la ultratrentennale storica manifestazione dedicata al miele. Prosegue Brusi "L’edizione 2025 di ‘Una settimana dolce come il miele’ è già in fase di preparazione. Quest’anno si arricchirà con una grossa novità perché sarà organizzato un corso di apiterapia - nel centro di Cervia - portando alveari all’interno di una piccola baita e, con il ronzio delle api, si faranno rilassare le persone che entrano".
i.b.