Ravenna, 22 dicembre 2009 - Approvata dal Consiglio comunale all'unanimità la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano.

La delibera è stata illustrata dal sindaco Fabrizio Matteucci, che ha detto: “Chiedo al Consiglio comunale di votare all’unanimità la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano. Considero questo voto del Consiglio comunale una scelta forte per la nostra città. Per dire, uniti, che Ravenna sta con la legalità e contro l’indifferenza. Roberto Saviano è un simbolo importante della lotta alla criminalità".

"Con la cittadinanza onoraria a Saviano - ha continuato il sindaco -, Ravenna non rimane indifferente. Si schiera in difesa della legalità e dalla parte di quei cittadini, poliziotti, magistrati che si sono impegnati nella lotta alla criminalità organizzata. Con Roberto Saviano rafforziamo quel legame nato dalla grande esperienza di Arrevuoto. Esperienza avviata da Ravenna Teatro che ha dato vita al bellissimo spettacolo con i ragazzi di Scampia che nel 2007 abbiamo visto al Ravenna Festival, dopo la ‘prima’ alla presenza del Presidente Napolitano. Ci impegneremo perché nel 2010 Saviano venga nella nostra città".

"Saviano - ha concluso il sindaco -, vive sotto scorta e ha seri problemi di incolumità. Stiamo lavorando per averlo nella nostra città il 29 aprile in occasione della rassegna di Ravenna Teatro che vedrà sul palcoscenico del Rasi i ragazzi di Scampia con un nuovo spettacolo.
Questo legame è importante. Tutti possiamo convergere, in modo unanime, sui valori della legalità”.

Ha aperto poi il dibattito il consigliere Alvaro Ancisi (LpRa), che pur dando un voto positivo ha espresso qualche perplessità: “Si tratta di una proposta sulla quale non si può non essere d’accordo in quanto motivata come gesto simbolico di lotta alla mafia. Sta di fatto che Saviano non ha mai messo piede a Ravenna, città con cui ha avuto, al massimo, un rapporto indiretto in una sola occasione, mentre la cittadinanza onoraria ha un senso vero se attribuita a persone di grande prestigio che si sono largamente identificate con la nostra città".

Ivano Artioli (Ulivo Pd) ha detto invece: “La proposta del sindaco di conferire la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano ci trova entusiasti. Saviano ha fatto un salto di qualità improvviso nella storia del giornalismo con la pubblicazione di “Gomorra”, libro nel quale mette nomi e cognomi degli esponenti della criminalità organizzata della Campania, mettendo fine alla loro credibilità sociale”.

Valentina Morigi (Mps) ha sostenuto con forza la proposta del sindaco: “Roberto Saviano non ha mai messo piede in questa città. La cittadinanza non ha il senso di premiare un lungo legame con Ravenna. Ma relegare il fenomeno mafioso solo ad alcune regioni del sud Italia è sbagliato. Pensare che questo fenomeno non superi la linea gotica è sbagliato. Siamo favorevoli al riconoscimento della cittadinanza per il valore simbolico e universale del lavoro di Saviano”.


Infine Eugenio Costa (Fi Pdl) ha detto: “Condividiamo la scelta di conferire la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, un simbolo della lotta alla mafia. Fenomeno che non alberga solo al sud ma è presente anche qui. Saviano è apprezzato per aver compiuto una scelta professionale e di vita che lo ha condannato a morte. Il monito di Saviano contro il sistema mafioso è riferibile a tutte le regioni italiane. E’ giusto che Saviano come ogni cittadino insignito della cittadinanza venga a Ravenna per il conferimento. L’unica critica che mi sento di fare è di natura politica. I risultati ottenuti dal governo Berlusconi nella lotta alla mafia sono inconfutabili, in quanto mai nessun governo, prima di questo, è riuscito a far catturare tanti latitanti eccellenti e sequestrare beni per un valore impressionante, per cui avrei preferito da Saviano un po' più di prudenza ed obiettività. Questo non ci impedirà di votare a favore della cittadinanza onoraria a Roberto Saviano”.


Andrea Tarroni (Ulivo Pd): “L’impegno di Saviano contro le organizzazioni mafiose deve essere al centro del dibattito nella nostra città. Il pericolo di infiltrazioni mafiose è tangibile e occorre tenere alta l’attenzione su questo fenomeno. Dobbiamo farlo ora che la crisi economica incide pesantemente sulla vita dei cittadini e delle imprese. Le organizzazioni mafiose hanno ingente liquidità, misure come lo scudo fiscale e la vendita dei beni confiscati ai mafiosi non aiutano. Dobbiamo ascoltare Saviano su questi temi. È un personaggio che incrocia doti umane a un talento stratosferico, ha una potenza narrativa che lo colloca fra i primissimi scrittori mondiali”.
Paolo Gambi (Pri) ha dichiarato che di riconoscersi appieno nelle motivazioni espresse dal sindaco nella delibera per il conferimento della cittadinanza onoraria a Roberto Saviano e di votare quindi a favore.

Il sindaco Fabrizio Matteucci: "Voglio ringraziare il Consiglio comunale. Il voto unanime è all’altezza della grande tradizione della nostra città. Ravenna, unita, è dalla parte della legalità".

Il passo precedente era stato l'approvazione della giunta comunale che, tra le motivazioni aveva espresso il fatto che lo scrittore abbia messo "al centro dell’interesse dell’opinione pubblica mondiale il male oscuro che mina una parte importante del nostro paese".
 

"Saviano non ha avuto remore nel mettere sotto i riflettori del mondo il male oscuro che mina una parte importante del nostro Paese. Per questo motivo - aveva affermato la Giunta - proponendo di conferire la cittadinanza onoraria allo scrittore, la nostra città vuole ribadire una volta in più la propria riconoscenza a Saviano e a tutti quelli che hanno scelto e scelgono l’impegno politico-civile della denuncia. A tutti coloro che non si voltano dall’altra parte. Questa proposta ha un messaggio forte e chiaro: legalità, cultura delle regole lotta ai poteri criminali. Per poterci dire orgogliosamente italiani".

Ricordiamo che Roberto Saviano è nato a Napoli nel 1979. Si è laureato in Filosofia all'Università degli Studi di Napoli "Federico II". Giornalista e scrittore, In Italia collabora con “L’Espresso” e “la Repubblica”, negli Stati Uniti con il “Washington Post” e il “Time”, in Spagna con “El Pais”, in Germania con “Die Zeit” e “Der Spiegel”.

Il suo primo libro Gomorra, coraggioso atto di accusa nei confronti della camorra, è diventato un sucesso editoriale che ha venduto tre milioni di copie ed è stato tradotto in 50 paesi. È presente nelle classifiche di best seller in Germania, Olanda, Belgio, Spagna, Francia, Svezia, Finlandia.

In seguito al grande clamore suscitato da Gomorra, ha ricevuto numerose minacce di morte da parte della camorra. Dal 13 ottobre 2006 Saviano vive sotto scorta.

Attualmente, per motivi di sicurezza, è costretto a cambiare continuamente dimora. Nonostante la sua “vita blindata”, Saviano ha deciso di non abdicare al suo impegno civile e continua la sua attività di denuncia nei confronti della criminalità organizzata.