LUIGI SCARDOVI
Cosa Fare

Anohni in concerto a Ravenna, sarà l'unica tappa del tour europeo

Si esibirà con la sua band il 15 giugno al Pala De Andrè: la tournèe partirà ad Atene per proseguire, dopo l’esibizione in terra romagnola, per Madrid, Parigi, Londra, Gent, Berlino e Copenhagen

La cantante e compositrice Anohni si esibirà sabato 15 giugno al Pala De Andrè di Ravenna

Ravenna, 27 febbraio 2024 - Ha scelto Ravenna come unica tappa italiana del suo tour europeo. Stiamo parlando di ‘Anohni’ (pseudonimo di Anohni Hegart), che assieme alla sua band ‘The Johnsons’ si esibirà sabato 15 giugno alle 21 al Pala De Andrè nell’ambito degli eventi della XXXV edizione di Ravenna Festival.

Sarà il secondo concerto di una tournèe che partirà ad Atene per poi proseguire, dopo l’esibizione in terra romagnola, per Madrid, Parigi, Londra, Gent, Berlino e Copenhagen. ‘Anohni and the Johnsons’ proporranno brani dal nuovo album My Back Was a Bridge for you to Cross accanto a canzoni del repertorio, fedeli al proposito che l’artista si è prefissa nei suoi lavori più recenti: “è tempo di provare quanto sta veramente succedendo”.

Dopo tutto, sin dalla creazione della band nel 1998, i temi animistici ed eco-femministi sono stati al centro della ricerca di Anohni.

Sul palcoscenico, sarà accompagnata da nove musicisti fra cui Julia Kent al violoncello, Maxim Moston al violino, il multi-strumentalista Doug Wieselman e Jimmy Hogarth – che è anche produttore – alla chitarra. Dopo due giorni di prevendita esclusiva (mercoledì 28 e giovedì 29 febbraio), i biglietti del concerto a Ravenna saranno disponibili da venerdì 1 marzo attraverso i consueti canali di prevendita del Festival (attivi per tutti gli altri spettacoli già a partire da giovedì 29).

Nell’anno in cui Ravenna Festival ha scelto di riflettere sulle conseguenze del cambiamento climatico sul pianeta – su come l’anima mundi vada sgretolandosi – l’appuntamento con la band newyorkese non potrebbe essere più a tema. Anohni è stata nominata ai premi Oscar 2016 per la canzone Manta Ray, vero e proprio inno ambientalista creato per il film Racing Extinction, diretto da Louie Psihoyos.

E con il suo sesto album, My Back Was a Bridge for You to Cross, uscito l’anno scorso e coronato disco dell’anno dal New Yorker, l’artista continua a incoraggiare una trasformazione del nostro approccio alla spiritualità, alle strutture sociali e alle relazioni all’interno della biosfera. L’artista invoca coraggio, espressività, resilienza e e celebrazione di fronte a un paesaggio contemporaneo senza precedenti, sottolineando che: “Per me, non c’è sollievo ultraterreno: la Creazione è un continuum su uno spettro al femminile e noi siamo ancora parte inalienabile della Natura”.

Nata nel Regno Unito e cresciuta ad Amsterdam e in California, Anohi si è trasferita a New York prima dei vent’anni, creando la sua band nel 1998 e disegnando una traiettoria unica nella musica. Il suo viaggio ha attraversato generi diversi, dall’elettronica sperimentale all’avant-classical, la dance e la soul. La svolta è arrivata con il successo, nel 2005, di I Am a Bird Now (2005) e il Mercury Music Prize in Gran Bretagna. Fra i dischi da ricordare The Crying Light (2009), Swanlights (2010) e gli album live Cut the World (2012) e Turning (2014). Nel 2016 è uscito Hopelessness, un album sperimentale elettronico dal tagliente contenuto politico, prodotto da Hudson Mohawke e Daniel Lopatin.

lu. sca.