Virus Respiratorio Sinciziale, potenziata la campagna di immunizzazione dei neonati

Virus Respiratorio Sinciziale, potenziata la campagna di immunizzazione dei neonati

Virus Respiratorio Sinciziale, potenziata la campagna di immunizzazione dei neonati

Una campagna di immunizzazione, ad alta adesione, contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), che verrà ulteriormente rafforzata ampliando la platea dei neonati beneficiari. Ora la somministrazione del nirsevimab (l’anticorpo monoclonale utilizzato per l’immunizzazione) verrà offerta, infatti, anche ai nati di settembre 2024 ed estesa fino ai nati di marzo 2025.

Alla base di tale ampliamento, come spiegato dalla stessa Regione, c’è il fatto che quest’anno il periodo epidemico del virus respiratorio sinciziale sembra ritardare, ed è atteso per metà/fine dicembre, probabilmente con un prolungamento al mese di marzo compreso, analogamente a quanto avveniva in epoca pre-covid.

La campagna regionale potenziata

Avviata tra ottobre e novembre dalla Regione Emilia Romagna, in primis ai neonati ad alto rischio, la profilassi doveva essere inizialmente somministrata, su base volontaria, anche a tutti i bambini nati tra ottobre 2024 e febbraio 2025 (periodo di maggiore circolazione del virus) come da raccomandazione della Società Italiana di Neonatologia. (SIN). In questa prima fase a Ferrara si è registrata un’alta adesione, pari al 95% dei nati a novembre e 91%di quelli di ottobre, un risultato reso possibile anche dall’eccellente capacità dei punti nascita. A seguito delle nuove indicazioni della Regione però, dal mese di dicembre, verranno richiamati anche i circa 150 nati nel mese di settembre, ai quali verrà offerta la possibilità della profilassi.

In provincia di Ferrara l’immunizzazione è stata offerta, dal 1 novembre 2024, a tutti i nuovi nati prima della dimissione dall’ospedale ed anche ai nati di ottobre che sono stati successivamente richiamati, appena è stato disponibile il farmaco. Ora da qualche giorno si stanno richiamando anche tutti i nati di settembre

Da ottobre è anche attiva una campagna informativa rivolta ai genitori, promossa durante i corsi di accompagnamento al parto, con il supporto dei Pediatri di libera scelta, delle Pediatrie di comunità, dei Consultori e dei Neonatologi, che continueranno a essere a disposizione per dare tutte le informazioni necessarie.

Il Virus respiratorio sinciziale

Il Virus respiratorio sinciziale è la principale causa di infezioni respiratorie potenzialmente gravi nella popolazione pediatrica. Infatti, a causa della sua alta contagiosità e della sua potenziale gravità, costituisce un importante problema di salute pubblica. Si stima che il virus Vrs sia responsabile di circa il 70% di tutte le bronchioliti e del 25 % delle polmoniti nei bambini di età inferiore a 12 mesi. Inoltre circa il 40% di bambini che hanno avuto la bronchiolite da virus sinciziale, può sviluppare negli anni successivi broncospasmo ricorrente e/o asma bronchiale.

L’infezione da VRS che nei bambini più grandi e negli adulti può presentarsi con i sintomi di una comune infezione respiratoria, soprattutto nei primi mesi di vita può essere causa di un quadro di bronchiolite grave che può portare al ricovero in ospedale nei reparti di Pediatria o di Terapia Intensiva non solo dei bambini che presentano particolari condizioni di rischio, ma anche dei nati a termine.

L’immunizzazione

La profilassi, negli anni passati era riservata esclusivamente ad un limitato numero di bambini ad alto rischio (i nati estremamente pretermine o con patologie cardio-respiratorie, malformazioni congenite, immunodeficienze, ecc.) in cui era necessario somministrare un anticorpo monoclonale specifico una volta al mese durante la stagione epidemica invernale.

Nel 2023 è stato approvato dagli enti regolatori un nuovo farmaco (nirsevimab) anticorpo monoclonale in grado, con una sola somministrazione intramuscolo, di proteggere i neonati/lattanti durante la stagione epidemica, senza necessità di richiami mensili.

Tale peculiarità ha consentito di poter estendere la profilassi non solo ai neonati ad alto rischio, ma anche a tutti i nuovi nati durante il periodo epidemico.