L’ INTELLIGENZA MUSICALE

Suonare e cantare fa crescere, ed educa alla vita. L’impegno della Fondazione Musicaper ETS per incrementare la pratica musicale nella scuola e nella società.

Cori Musicascuola

Cori Musicascuola

Roberto Ravaioli, musicista, docente del Liceo Musicale “Lucio Dalla” di Bologna e presidente della Fondazione Musicaper ETS, è da anni impegnato nella promozione della pratica musicale fra le nuove generazioni con un progetto che coinvolge migliaia di alunni nelle scuole di Bologna, Modena e Ferrara.

Cos’è il Progetto Musicascuola?

E’ una esperienza unica in Italia, nata dieci anni fa in una scuola di Bologna, e ora diffusa in 32 Istituti Scolastici di tre provincie, (circa 100 plessi fra scuole primarie, medie e superiori), E’ un progetto finalizzato ad arricchire di musica l’offerta formativa delle scuole, inquadrato in un Protocollo d’Intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale.

Oggi coinvolge 1500 alunni in corsi di canto e strumento tenuti da 200 docenti esperti, 3000 alunni per il canto corale curricolare e la propedeutica musicale, 20.000 alunni in lezioni concerto.

Perché è così importante incrementare la pratica musicale nelle scuole?

Perché è scientificamente provato che suonare uno strumento o cantare sviluppa capacità ed attitudini fondamentali, che solo il linguaggio musicale è in grado di migliorare.

Ad esempio?

Sul piano corporeo cantare o suonare stimola un potente coordinamento fisico fra respiro, movimento, percezione ritmica e produzione sonora, un coinvolgimento motorio complessivo che unito all’aspetto emozionale del suono educa il corpo in modo gratificante.

Studi specifici hanno poi dimostrato che le aree cerebrali stimolate dalla produzione sonora e dalla lettura del codice musicale attivano reti neuronali diverse e più complesse, tali da incrementare le capacità cognitive e aiutare a superare eventuali disturbi dell’apprendimento, come le dislessie.

Per questo il vostro slogan è “Intelligenza Musicale”…?

Certo, in un mondo in cui le nuove tecnologie, pur preziosissime, tendono a sostituirsi alle facoltà umane, la musica è una opportunità educativa unica. Alcuni affermano che suonando o cantando con regolarità il quoziente intellettivo aumenta di 5 o 6 punti….noi ci limitiamo a registrare che i bambini e i ragazzi coinvolti in attività musicali crescono meglio, usano meno gli schermi, imparano ad ascoltare e a collaborare con gli altri, migliorano il metodo di studio, hanno una passione “fisica” ed emotiva che li coinvolge. Insomma…sono più vivi!

Alessandro Canova

Qual è la situazione della musica nella scuola italiana?

Non è rosea… nonostante l’Italia sia stata nei secoli il paese della grande arte e della grande musica, nonostante l’impegno fondamentale del Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della musica, istituito diversi anni fa dell’On. Luigi Berlinguer, la pratica musicale nella scuola è ancora indietro: alle primarie è prevista dai programmi ma non ci sono docenti specialisti, alle medie l’esperienza preziosa dell’Indirizzo Musicale è ancora troppo circoscritta, mentre alle superiori i Licei Musicali hanno una distribuzione irrazionale sul territorio. Manca un’idea complessiva di riforma, pensata in verticale.

Come mai?

Perché nella mentalità comune, la musica non è percepita come una materia scolastica importante, e quindi non sembra opportuno investire risorse. Un segno di arretratezza culturale che poi genera invecchiamento del pubblico ai concerti, chiusura di orchestre; un impoverimento culturale, sociale ed economico per tutto il Paese. Anche grandi personalità come Riccardo Muti, al quale abbiamo raccontato il nostro impegno ricevendo grande incoraggiamento, richiamano da tempo l’urgenza di riportare la pratica musicale nelle scuole.

Come si può fare?

Solo se dal basso comincia a cambiare la percezione e sempre più famiglie, docenti e operatori sociali, avendone sperimentato i benefici, chiedono che la pratica musicale diventi protagonista dei programmi scolastici; solo così la classe politica sarà costretta ad investire risorse in questo campo, così come sta accadendo, ad esempio, per la tutela dell’ambiente.

Come agisce in questa direzione la Fondazione Musicaper?

Offriamo gratuitamente alle scuole l’opportunità di arricchire di musica la propria offerta formativa, supportiamo con borse di studio gli alunni privi di risorse economiche e aggiorniamo gratuitamente i docenti.

Sensibilizziamo l’opinione pubblica attraverso la rassegna “Dialoghi sulla pratica musicale nella scuola”, in collaborazione con la Sala musica di Sala Borsa, e collaboriamo con i principali Enti, come la Fondazione Teatro Comunale di Bologna, per eventi che rimettano al centro l’educazione alla musica, come il prossimo concerto dell’11 aprile al Teatro Manzoni che vedrà sul palco un coro di 200 ragazzi, assieme ai cori giovanili del Teatro, dedicato a Gianni Rodari.

Alessandro Canova

Cosa può fare ciascuno di noi per agevolare questo cambiamento?

La Fondazione riesce a fare tutto questo gratuitamente reinvestendo le risorse raccolte attraverso i corsi di strumento, dai fondi erogati da bandi pubblici e destinando le donazioni ricevute da privati e aziende. Chi crede nel valore sociale della Musica, siano essi privati, enti o imprese, può essere protagonista di questo progetto sostenendo la Fondazione con una donazione. Anche le aziende hanno un ruolo centrale in questo processo di cambiamento. La Musica è infatti per chi fa impresa un efficace strumento per raggiungere obiettivi di sostenibilità sociale, perché la Musica è un linguaggio universale, unisce e supera barriere sociali e culturali.

Gli imprenditori attenti alla sostenibilità trovano quindi nella Fondazione Musicaper un partner affidabile e serio per progetti di responsabilità sociale d’impresa, attraverso i quali si può generare un impatto positivo e creare valore condiviso, a beneficio delle comunità di riferimento.

Il cambiamento è possibile. Insieme.

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