“Lavoro, lavoro. E ancora lavoro”. Nella serata celebrativa, rispondendo su cosa avesse distinto maggiormente i primi 50 anni di Fugar, il fondatore Ermes Cinelli, oggi 86enne, è stato esplicito: “Siamo cresciuti ogni anno mantenendo fede ad una dimensione che ci caratterizza, ossia quella di essere un’industria artigianale. I nostri numeri sono quelli di un’azienda internazionale e l’anima è sempre quella di voler innanzitutto fare le cose artigianalmente, quindi bene. Tutte”.
Il 25 febbraio scorso, davanti a oltre 400 ospiti accorsi al Palacongressi di Riccione, il racconto dei 50 anni di Fugar è stato rappresentato attraverso una storia scomposta in cinque decenni, suscitando diffusa emozione.
Il racconto del primo decennio, nel quale quattro soci fondatori - Umberto Gandi mancato nel 1999, Ermes Cinelli, Antorito Fuso e Giuliano Riccò - hanno investito sulle loro competenze nel settore, è stato come rinverdire il ricordo della grande storia di Fugar, generando orgoglio e spirito di appartenenza.
Il secondo decennio ha avuto invece come simbolo lo sguardo sul mondo e la partecipazione da protagonisti nell’ideazione di Sigep, oggi il salone leader al mondo nel settore. Anni nei quali sorse a Verucchio anche lo stabilimento da oltre 14mila mq.
Poi il terzo decennio, i fantastici anni ’90, con la nascita stimolata dal Maestro Mario Morri del centro di perfezionamento professionale Arte Dolce a Rimini. Da ricordare anche la nascita di Fugar Commerciale, primo supermercato specializzato in Italia, così come l’intuizione geniale che distinguerà Fugar nel mondo: la creazione del gelato al gusto di pistacchio in purezza.
L’immagine del quarto decennio nella serata è stata legata ai progetti sociali, mentre il quinto decennio è stato firmato dall’innovazione di prodotto.
Infine la nuova accelerazione con l’intenzione del fondatore Ermes Cinelli di acquisire tutte le quote societarie e dar vita ad un nuovo piano industriale di crescita insieme al CdA nel quale oggi siedono il figlio Luca, Davide Gola e Simone Bastianelli.
I prossimi cinquant’anni saranno guidati dal nuovo logo ideato e da un pay off molto chiaro: FUGAR. Dal 1974 innovatori del gusto.
Nella serata presentata da Angie Lanotte e animata dagli artisti invitati, gli ospiti rappresentavano l’universo Fugar: i 74 dipendenti, i collaboratori delle aree commerciali italiana ed internazionale, la stampa di settore, i distributori, i consulenti e la significativa presenza di Stefania Sabba, Sindaca di Verucchio.
Fra gli ospiti, illustri clienti che con i prodotti di Fugar alimentano la loro arte gelatiera e pasticcera. Iginio Massari ha anche preparato la torta celebrativa e ricordato il coraggio imprenditoriale e il tratto innovativo che ha sempre distinto l’azienda. Applauditi gli interventi di altri clienti del calibro di Gino Fabbri, Rossano Vinciarelli, Antonio Capuano e Carmela Moffa. Emozionante il saluto pervenuto da Roberto Rinaldini, impossibilitato ad essere alla serata insieme ai colleghi.
Fugar è anche la storia di un’azienda che ha sempre autofinanziato il proprio sviluppo, in adesione rigida ai programmi e col pieno coinvolgimento del proprio personale, cresciuto di venti unità nell’ultimo biennio.
“La conoscenza genera competenza e ogni mansione aziendale deve manifestarla – dice Simone Bastianelli che in Fugar governa il processo di acquisti e di produzione – perché sentirsi parte di un’azienda che cresce stimola coinvolgimento reale e genera senso di responsabilità. A noi piace e interessa fare le cose al meglio, collocare il tratto di artigianalità nei processi più delicati ed essere bravi a raccontare questo sforzo”.
“Ci piace dire che siamo un’azienda italiana, degli italiani – sottolinea Davide Gola, che in Fugar guida l’attività commerciale – e comunque vogliamo che la percentuale di export abbia un valore sempre più elevato nel nostro business. Stiamo assumendo manager perché Medio Oriente, Est Europa e i principali mercati dell’UE hanno il gusto italiano in cima alla lista”.
L’avvio del secondo mezzo secolo di vita, per Fugar ha un obiettivo preciso: esportare i propri prodotti e la propria cultura imprenditoriale nel mondo, affermandosi nei paesi esteri così come già avviene in Italia.
“Definirci un’industria artigianale – spiega Luca Cinelli – è per noi un valore irrinunciabile. C’è dentro la capacità di ideare e realizzare prodotti di qualità e penso al nostro distintivo rappresentato dal pistacchio inimitabile ancora oggi, ma anche la gestione moderna e flessibile di un’azienda del terzo millennio che opera nel mondo intero. Facciamo leva su giovani donne e uomini, con età media di quarant’anni, tutti motivati e partecipi, ma anche su un territorio che esprime laboriosità e cultura del lavoro, valori fondanti di Fugar e che sono percepibili in ognuno dei primi 50 anni di duro lavoro. Da qui l’idea di apporre su tutti nostri imballi la dicitura ‘Rimini. Italia’, proprio per individuare chiaramente la nostra base operativa e culturale”.