Al Teatro Duse Geppy Gleijeses, Michele Placido, Elio Germano e Franco Branciaroli

Sul palco anche la danza contemporanea di ‘Love Poems’ e le risate con Solenghi-Lopez, Arianna Porcelli Safonov, Pino e gli Anticorpi

Sior Todero Brontolon - 28 febbraio . 2 marzo Teatro Duse - ph simonediluca

Sior Todero Brontolon - 28 febbraio . 2 marzo Teatro Duse - ph simonediluca

Musica, danza e la grande prosa da Goldoni a Pirandello, ma anche appuntamenti con la comicità e il teatro brillante. Tutto il meglio dello spettacolo dal vivo continua a emozionare il pubblico del Teatro Duse con una Stagione 2024/25 davvero imperdibile.

Il mese si apre all’insegna della musica e della passione napoletana con Marisa Laurito e il musicista Enzo Gragnaniello in scena il 4 febbraio con Vasame, spettacolo di musica e parole immerso nell’atmosfera partenopea e interamente incentrato sul tema dell’amore, nelle sue molteplici sfaccettature.

La grande prosa torna dal 7 al 9 febbraio con il capolavoro di Luigi Pirandello Il Fu Mattia Pascal, con Geppy Gleijeses, per la regia di Marco Tullio Giordana. “ll significato che Il fu Mattia Pascal assume nello sviluppo dell’opera pirandelliana è ben lontano dall’essere riconosciuto ancor oggi pienamente, pur trattandosi di un’opera che ebbe grande fortuna – osserva Gleijeses - e incredibilmente, pur nascendo come romanzo, è uno dei titoli teatrali pirandelliani di maggior successo”.

A seguire, appuntamento con la danza contemporanea firmata dalla MM Contemporary Dance Company. Il 12 febbraio va in scena Love Poems, trittico composto da ‘Duo d’Eden’ e ‘Grosse Fugue’ con le coreografie della signora della nouvelle danse francese Maguy Marin e Vivaldi Passioni Umane firmato dall’acclamato coreografo Michele Merola. Love Poems evoca il tema dell’amore nelle sue diverse forme, dal legame innocente e primordiale di Adamo ed Eva fino al sentimento più passionale.

La letteratura immortale sarà sotto i riflettori, il 13 febbraio, con Michele Placido e il suo Pirandello - Trilogia di un visionario, con cui porta in scena un collage drammaturgico tratto da tre opere del Premio Nobel: Lettere a Marta, L’uomo dal fiore in bocca e La carriola.

Dal palco Placido condurrà il pubblico attraverso il labirinto delle sfumature umane, mettendo in luce il genio di Pirandello nel penetrare le complessità della psiche umana.

Ultime poltrone disponibili per l’amatissimo duo composto da Massimo Lopez e Tullio Solenghi che, il 15 e 16 febbraio, torna al Duse con Dove eravamo rimasti. Nello show, reduce da ripetuti sold out, sketch, brani musicali e contributi video, con alcuni picchi di comicità come la lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo, l’inedito Renato Zero di Solenghi e il confronto Mattarella/Berlusconi.

S’intitola Alimentire il nuovo show di e con Arianna Porcelli Safonov in scena il 18 febbraio nell’ambito del ciclo DUSEracconti – Storie di donne. Con la sua consueta verve, questa volta, Arianna si prenderà gioco dell’ossessione per la cucina gourmet. Tra intolleranze e sofisticazioni, sedicenti chef e aspiranti sommelier si riderà delle ansie e dello stress connessi a quella mania contemporanea per il cibo. Una riflessione ironica sull’inferno delle diete e quello dei buffet tra eccessi di produzione, carenza di approvvigionamento e menzogne del marketing.

Si ride anche 19 febbraio con Pino e gli Anticorpi, al secolo Michele e Stefano Manca, che portano in scena Per essere sicuro, excursus nei vari generi della comicità, tra personaggi sconclusionati, avanspettacolo e sketch in stile televisivo. Il duo comico sardo sarà accompagnato in scena dalla musica dal vivo di Carlo Pieraccini.

Ironico, grottesco, capace di mettere in crisi la società borghese del primo Novecento. È Uno nessuno e centomila, l’ultimo romanzo di Luigi Pirandello, che torna in scena il 20 febbraio, a grande richiesta del pubblico. Sul palco Primo Reggiani e Francesca Valtorta, interpreti di un testo rivoluzionario, soprattutto per i tempi in cui fu scritto, che tocca temi estremamente attuali come il rapporto con la natura, la spiritualità negata dalla società e la ricerca spasmodica di sé stessi.

Dal 25 al 27 febbraio, Elio Germano e Teho Teardo portano in scena Il sogno di una cosa di Pier Paolo Pasolini, in una versione di parole e musica. In questa storia, tratta dal suo primo romanzo, Pasolini ci parla con le voci delle persone che, dall’Italia del Secondo Dopoguerra, stremate dalla povertà, sono scappate attraversando illegalmente il confine per andare in Jugoslavia, attratte dal Comunismo e con la speranza di trovare un lavoro dignitoso e cibo per tutti.

Per la regia di Paolo Valerio, dal 28 febbraio al 2 marzo, va in scena un imperdibile Franco Branciaroli nelle vesti del goldoniano Sior Todero Brontolon. Al centro della storia un personaggio avaro, imperioso, irritante con la servitù, opprimente con il figlio e la nipote, diffidente e permaloso verso il mondo e una vicenda che molto ancora può suggerire alla sensibilità contemporanea.

Tutti i biglietti su teatroduse.it