2018/2022. EBER per i lavoratori e le imprese artigiane

La crescita di un modello di welfare contrattuale nell’ambito della bilateralità

EBER

Lunedì 23 ottobre Bologna ha ospitato un importante convegno promosso da EBER, Ente bilaterale dell’artigianato dell’Emilia-Romagna, per presentare il sistema del welfare contrattuale sostenuto dalla bilateralità artigiana regionale.

Con questo convegno l’ente ha voluto condividere con la comunità, alla presenza del sottosegretario alla presidenza della regione e dell’intero comparto dell’artigianato, il lavoro fatto a sostegno dei lavoratori e delle imprese negli ultimi anni di attività.

È dal 1991 che EBER, nato dall’accordo fra Cgil, Cisl, Uil, Cna, Confartigianato, Claai, Casartigiani, in un comparto parcellizzato e composto prevalentemente da micro-imprese, fa della bilateralità artigiana il centro della sua missione.

Insieme a EBER, che si occupa di sostenere il reddito dei lavoratori e di favorire lo sviluppo delle imprese, operano OPRA, che sostiene le azioni finalizzate a garantire sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, FSBA, che fornisce prestazioni integrative in caso di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per difficoltà aziendale, FONDARTIGIANATO, che gestisce la formazione e qualificazione professionale, e SANARTI, per servizi integrativi alla sanità.

Finanziata da risorse derivanti dalla contrattazione confederale e di categoria, sempre frutto di accordi tra le parti che decidono indirizzi, azioni, ruoli, la bilateralità sostiene e integra la contrattazione, favorendo un modello virtuoso di relazioni sindacali che si è tradotto in azioni sempre più finalizzate a garantire il sostegno al reddito dei lavoratori e allo sviluppo delle imprese.

Una strada, questa, che già nel 2011, grazie all’intesa tra le parti sociali dell’Emilia-Romagna, ha portato a destinare parte delle risorse all’integrazione della maternità facoltativa (oggi congedo parentale) di lavoratrici, lavoratori, imprenditrici, imprenditori. E che nel 2017 ha condotto all’accordo interconfederale che ha costituito il Fondo di welfare contrattuale regionale, alimentato con la contrattazione regionale confederale e di categoria. Un fondo in cui le imprese versano una quota per ogni dipendente, che si aggiunge a quella prevista dagli accordi precedenti per garantire prestazioni a carattere mutualistico e solidale sia ai lavoratori che alle stesse imprese, e che in questi sei anni ha elargito circa 40 milioni di euro.

Tramite EBER, nel solo anno 2022 il sistema della bilateralità ha sostenuto il reddito di più di 20.000 lavoratori e lavoratrici e gli investimenti di 3000 imprese.

Queste operazioni, attraverso il sostegno alle imprese per investimenti nell’innovazione tecnologica, nella digitalizzazione, nella transizione energetica, nella bonifica ambientale, nel miglioramento dell’efficienza dei cicli produttivi, gettano i semi per una proficua crescita futura delle attività. Senza dimenticare il sostegno del diritto allo studio, la protezione delle fragilità con prestazioni per la non-autosufficienza, la tutela delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri, i contributi per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa, nonché la formazione e riqualificazione professionale che contribuiscono a migliorare la qualità della vita dei dipendenti.

Oggi il welfare contrattuale risponde a una platea di 26.000 imprese e 120.000 lavoratori della nostra regione. EBER, e con esso tutte le associazioni dell’artigianato e le organizzazioni sindacali, rappresenta senza dubbio un valore aggiunto nel rilancio di tutto il sistema economico dell’Emilia-Romagna.