MARIATERESA MASTROMARINO
Premio Mascagni

Stampanti 3d per metalli: “In Italia siamo dei pionieri”

L’azienda 3D4MEC di Pontecchio produce macchine in grado di lavorare acciaio e ottone

Fabrizio e Ivano Corsini sono partiti dal nulla nel 2016

Il settore della meccatronica è in buone mani, perché nel Bolognese, a Pontecchio Marconi, c’è 3D4MEC Srl, prima azienda interamente italiana per capitali e know-how a produrre e commercializzare sistemi per metal additive manufacturing specializzati nel processo di leghe specifiche. Una realtà nata nel 2016, grazie all’intuizione del fondatore Ivano Corsini di provare a realizzare stampanti 3D per metalli.

Corsini, cosa vuol dire il nome dell’azienda?

"Significa letteralmente ‘la tecnologia 3D per la meccanica’. L’idea dell’azienda nasce già nel 2013, quando cercavamo di capire come approcciare questo mercato".

E come siete arrivati a oggi?

"Inizialmente non eravamo intenzionati a sviluppare la stampante, ma quello che c’era sul mercato all’epoca era troppo costoso e non giustificabile per un’officina meccanica. A quel punto, abbiamo ragionato diversamente".

Cioè?

"Nel 2016 siamo partiti dal nulla, cercando di dare vita a un progetto che si distaccasse completamente dal mercato. Abbiamo pensato a una stampante più snella, stretta, alta e profonda, funzionale per l’officina meccanica".

Di che stampanti parliamo?

"La ‘3D4STEEL’ è specializzata nel processo degli acciai, che velocizza la produzione di componenti meccanici. La ‘3D4BRASS’ è dedicata al metal additive manufacturing per processare polveri d’ottone senza piombo, e altre leghe base rame. Ogni stampante viene progettata dietro specifiche esigenze del cliente".

E il mercato?

"Parliamo di un mercato che, senza Covid e conflitti geopolitici, sarebbe stato più pronto a quello che è un allineamento e una trasformazione già in atto: la stampante 3D non sostituisce altre macchine, ma si integra nel processo produttivo consentendo alle aziende di produrre dai singoli pezzi alle attrezzature per le lavorazioni".

Quanti clienti contate?

"In Italia per l’acciaio, contiamo circa una ventina di contatti aperti che spaziano dai produttori di automazioni e packaging fino ad arrivare alle aziende del settore automotive e motorsport. La stampante per ottone nasce, invece, per soddisfare le esigenze specifiche del settore idrotermosanitaria (valvole e rubinetti) dove contiamo circa 40 contatti attivi. Grazie alla possibilità di produrre forme originali e complesse si rende una tecnologia strategica anche per i settori del fashion, del lusso e del design, dove stiamo aprendo i primi contatti".

E all’estero?

"Il prossimo anno ci affacceremo in Europa e in America".

Che figure ricercate?

"Cerchiamo figure molto specifiche. Per questo collaboriamo con diversi atenei: coinvolgiamo gli studenti, accompagnandoli nel tirocinio o nella stesura della tesi, con la volontà di selezionarli e inserirli nel team. Per noi è fondamentale il comparto d’ingegneria dalla meccanica alla meccatronica".