MARIATERESA MASTROMARINO
Premio Mascagni

Medici del lavoro, nuove sfide: "Il poliambulatorio è il futuro"

L’intuizione di un’equipe bolognese: accanto all’attività nelle aziende, una vera struttura sanitaria

Il fondatore  e direttore sanitario del poliambulatorio, Maurilio Missere, in compagnia di Eleonora Missere, responsabile e socia di Pgm

Il fondatore e direttore sanitario del poliambulatorio, Maurilio Missere, in compagnia di Eleonora Missere, responsabile e socia di Pgm

Un’equipe di medici specialisti che si prende cura di cittadini e aziende, offrendo un servizio sanitario di alta qualità e un’intensa attività nel mondo della medicina del lavoro. È questo il Poliambulatorio Giardini Margherita, struttura ambulatoriale polispecialistica privata a Bologna, che dal 2014 offre ai pazienti un presidio professionale costante sul territorio.

Maurilio Missere, direttore sanitario, perché nasce la struttura?

"Abbiamo iniziato con un gruppo di medici del lavoro che si occupava di varie aziende, come Ferrari. Abbiamo poi percepito l’esigenza di avere una struttura sanitaria che fosse d’appoggio, capace di fornirci tutte le prestazioni sanitarie, accessorie alla sorveglianza sanitaria nelle aziende. Da qui nasce il Poliambulatorio, che è poi cresciuto diventando punto di riferimento anche per la cittadinanza".

In che modo vi occupate delle aziende?

"La nostra è una specialità abbastanza giovane, un passo obbligato dell’imprenditore per fare in modo che i lavoratori, come purtroppo abbiamo visto anche di recente, non abbiano infortuni o muoiano sul lavoro. Un atto di prevenzione tecnica, da un lato, e sanitaria, dall’altro, che si concretizza quotidianamente nelle aziende".

Come?

"La prevenzione deve essere al centro: stiamo vivendo delle tragedie che dimostrano che, in quei casi, la prevenzione non ha funzionato. Siamo anche medici dei Vigili del fuoco dell’Emilia-Romagna, seguendo il comando di Bologna e quello regionale. Quando accadono certe tragedie, siamo coinvolti con loro, per prevenire le malattie che i soccorritori possono contrarre nei salvataggi".

Con quante realtà lavorate?

"Lavoriamo con 114 aziende clienti. Questo è possibile grazie alla nostra organizzazione: contiamo sul personale medico e tecnico che va fisicamente in azienda ma anche in back office, curando la parte documentale".

E nel privato?

"Contiamo 4mila pazienti. Molti arrivano dalle aziende che seguiamo. E durante il Covid il nostro è stato il primo poliambulatorio, scelto dalla Regione, per effettuare i test sierologici e i tamponi in Emilia-Romagna. Questo ci ha dato molta visibilità".

E una crescita anche economica.

"Con il Covid il fatturato è raddoppiato: solo a Modena seguivamo 27 mila persone. Abbiamo collaborato a stretto contatto con l’Ausl. Su Bologna ci siamo occupati della diagnostica, aprendo qualche hub aziendale".

Che servizi offrite?

"Abbiamo numerosi specialisti, circa 30; contando anche collaboratori, infermieri e amministrativi, siamo una cinquantina. L’equipe è al 90% femminile".

Quali sono i legami con l’Università?

"Accogliamo tirocinanti dalle Università di Bologna e Modena e siamo stati scelti anche da strutture spagnole, come l’Università di Madrid, per ospitare alcuni specializzandi in medicina del lavoro. Abbiamo rapporti anche con l’Università di Chieti per l’istopatologia".