Cosa hanno in comune chef stellati, artisti della pasticceria, piccoli agriturismi e grandi player dell’industria alimentare e della Gdo? Il fatto di lavorare il cibo e col cibo, ma pure la necessità di farlo coniugando praticità, efficienza, innovazione e qualità. Ed è qui che si inserisce il know-how di Roboqbo, il polo di progettazione e produzione di impianti per la trasformazione degli alimenti guidato dall’ad Giuseppe Malavasi.
Come è nata l’idea di un approccio altamente tecnologico all’industria alimentare?
"Roboqbo si appresta a compiere 20 anni, ma le sue radici risalgono agli anni ‘70, quando mio padre, con me e mio fratello, iniziò a vendere un unico modello di ‘cutter’ con coltello a ‘esse’, per il taglio delle verdure, al mondo della ristorazione. Poi, dopo un ventennio, assieme all’attuale azienda è nata la prima linea di macchine QBO-Universal Processing System, che hanno fatto la nostra fortuna".
Che strumento è?
"E’ un attrezzo che vuole essere universale, capace di trattare decine di prodotti e di effettuare decine di lavorazioni differenti utilizzando pochissimo calore e senza lasciare tracce del suo utilizzo a livello di gusto e proprietà organolettiche delle materie prime. Buono per tagliare, cuocere, raffreddare, concentrare, raffinare e lavorare in sottovuoto, tanto nell’industria dolciaria quanto in quella lattiera, delle conserve, dei succhi, delle salse e in numerosi altri settori".
Vastità delle possibili applicazioni, ma anche tecnologia.
"QBO permette di lavorare grandi volumi con rapidità e semplicità d’uso, ma anche di farlo in sicurezza, senza richiedere professionalità elevata e mantenendo un alto livello di salubrità degli ambienti di lavoro. Ovviamente, poi, non manca della possibilità di soluzioni cucite a misura di cliente, per utilizzare le quali entra in gioco l’affiancamento formativo che garantiamo a chi la sceglie".
Chi sono i vostri clienti?
"Lavoriamo con nomi dell’alta gastronomia come Carlo Cracco, Iginio Massari, Gino Fabbri e Antonino Cannavacciulo, ma anche, tra le altre, con aziende come Ferrero, Esselunga, Nestlè e Saclà".
Quali progetti avete?
"Le nostre soluzioni possono dare tanto anche al di fuori del contesto prettamente alimentare, come sta dimostrando il nostro recente ingresso nel ramo cosmetico, ma anche la farmaceutica, presto, contiamo diventi un terreno da esplorare".