LORENZO PEDRINI
Archive

Aercel: "Le nostre plastiche innovative"

Premio Mascagni. Aercel si occupa dei materiali necessari all’industria emiliano-romagnola e marchigiana

Dimitri Giannelli, presidente di Aercel

Materiali plastici ad alte prestazioni, cruciali per il progresso dell’edilizia, dell’industria meccanica e delle telecomunicazioni. Questo, fin dagli anni ‘70, è il core business di Aercel, la costola bolognese guidata dal presidente Dimitri Giannelli di un Gruppo Sogimi che, con le sue sei aziende e i suoi quattordici stabilimenti proprietari, in Italia guida da un sessantennio i progressi del settore.

Gomme e plastiche ad alto tasso di innovazione, dunque, ma di quali prodotti parliamo?

"Parliamo di una vasta gamma di applicazioni di neopreni, polietileni, poliuretani e plastiche industriali, da trasformare in guarnizioni, materiali isolanti, filtri e materiali da imballaggio. Buoni, a partire dal quartier generale di Budrio, per soddisfare le esigenze delle eccellenze emiliano-romagnole dell’automotive, del design, della moda e dell’industria generica".

Per riuscirvi appieno, però, negli ultimi anni c’è stato bisogno di una riorganizzazione radicale.

"Il decennio passato, per il Gruppo Sogimi, è stato un periodo di profondi cambiamenti, a partire dal processo di efficientamento passato per la fusione dell’azienda di Budrio con quella di Falconara, nell’Anconetano, e dai forti investimenti affrontati in tema di processi, macchinari e personale".

Che cosa è materialmente cambiato nel vostro lavoro?

"Innanzitutto sono cambiati i sistemi gestionali e quelli comunicativi, attraverso un nuovo Erp e un nuovo Crm, ma abbiamo pure approfondito i nostri magazzini, inaugurandone uno nel 2018, e aperto proprio quest’anno un nuovo opificio a pochi passi dalla sede centrale budriese. Poi, accanto alle nuove assunzioni, abbiamo investito con più forza sulla formazione del personale".

Tutto questo sullo sfondo di diverse turbolenze macro e micro-economiche.

"È innegabile che gli ultimi quindici siano stati anni di saliscendi, per motivi spesso imponderabili. Ma all’incertezza, anche durante la pandemia e le attuali crisi legate all’energia e agli approvvigionamenti di materie prime, abbiamo risposto con prontezza, restando sempre al fianco di clienti nazionali e internazionali dei quali ci consideriamo partner oltre che fornitori".

Digitalizzando in tempi di lockdown e puntando sullo stoccaggio in tempi di caro-materiali?

"Esattamente. Ma anche varando analisi interne volte a intercettare gli obiettivi comunitari di sostenibilità e puntando su soluzioni sempre più personalizzate, sia sul fronte delle tecnologie plastiche sia su quello degli espansi tecnici. Per coniugare efficienza e criteri di responsabilità, dal momento che non può esservi benessere materiale senza attenzione a quello ecologico e sociale di chi sul territorio vive e opera".