Bologna, 11 ottobre 2022 - "La prossima settimana deciderò se candidarmi o meno alla segreteria del Pd". Lo ha detto Stefano Bonaccini nella puntata di Porta a Porta che andrà in onda questa sera su Rai Uno. Alla domanda diretta il governatore dell'Emilia Romagna non ha esitazioni. "È candidato alla segreteria del Pd? No, ancora no. Ma deciderò in fretta, non è importante essere utili a sé stessi ma alla comunità". E d'altra parte, ha continuato il presidente della Regione Emilia Romagna "serve un nuovo segretario ma soprattutto serve un nuovo gruppo dirigente".
Nuovo segretario Pd, dall'Emilia Romagna tre nomi per la guida del partito
E sulle ipotesi 'nuovo governo' Bonaccini parte all'attacco. "Si va delineando un governo di basso profilo, quando si dice che il ministero del Turismo è di poco valore... Leggendo le cronache vedo un continuo rifiuto di importantissimi tecnici. Spero comunque che il governo venga formato prima possibile. Al Pd farà bene stare all'opposizione, perché ha governato tanti anni ma senza vincere le elezioni".
"E prima di dire con chi allearsi - ha aggiunto Bonaccini a Porta a Porta - penso che al Pd serva darsi una identità più precisa, questa è sbiadita. Le alleanze arrivano poi di conseguenza. In questo momento che siamo all'opposizione è utile provare a immaginare come essere alternativi a ciò che il governo proporrà, o come dare una mano sulle cose utili al Paese. Ci sono tanti sindaci e tante sindache, tanti amministratori locali che devono diventare l'ossatura del Pd".
Comunque da quanto è emerso dall'ultima direzione Pd appurato che il Pd non si scioglierà, che nemmeno il nome e il simbolo cambieranno e che a marzo dovrebbe esserci il nuovo segretario, in attesa di definire nel dettaglio le tappe del percorso, ci si esercita sui candidati.
C'è tanta Emilia Romagna in corsa per la guida del Pd da subito al lavoro per il dopo Letta. Sono tre i nomi 'di casa nostra' quelli che circolano con più insistenza: oltre al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini anche quello della sua attuale vice (e neo deputata) Elly Schlein oltre a Paola De Micheli, deputata rieletta a Piacenza ed ex ministra che è entrata a gamba tesa autoproponendosi alla guida dei Dem.
E se per Bonaccini "bisogna ricostruire dalle fondamenta iniziando per esempio con un gruppo dirigente fatto di molti più amministratori locali abituati a dare risposte ogni giorno ai cittadini sui problemi reali" anche per Elly Schlein, la sfida è quella di "ricostruire il più possibile con umiltà e ascolto".
Anche per Paola De Micheli la parola d'ordine è 'cambiamento'. "Il Pd - ha detto dopo la sconfitta dei dem alle ultime elezioni - non può più essere quello dell'un po' e un po'. Quello dei messaggi mai netti. Non abbiamo mai detto cose nette e radicali e quando abbiamo cominciato a dirle era troppo tardi. Così come credo che il linguaggio non fosse comprensibile perché noi abbiamo un linguaggio complesso e troppo elitario. Va cambiato anche quello". Fuori regione, ma non per questo 'in panchina' il toto candidati spazia dal sindaco Pesaro Matteo Ricci a quello di Firenze, Dario Nardella.