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Rissa alla Camera, il grillino Donno sporge denuncia contro deputati FdI e Lega

Il pentastellato presenta denuncia, accompagnato dal suo legale, dopo il parapiglia della scorsa settimana in Aula. Nell’esposto si ipotizzano reati di lesioni e tentate lesioni

Roma, 18 giugno 2024 – Si apre un nuovo capitolo dopo la maxi-rissa avvenuta la scorsa settimana alla Camera nel corso del dibattito sull’Autonomia differenziata. Il deputato M5s Leonardo Donno, accompagnato dal suo legale, ha presentato denuncia-querela indicando i nomi dei deputati della Lega Igor Iezzi e Stefano Candiani e i deputati di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, Enzo Amich e Gerolamo Cangiano. Nell’esposto ai carabinieri di piazza Venezia a Roma si ipotizzano i reati di lesioni e tentate lesioni. 

Un momento della rissa alla Camera (Ansa)
Un momento della rissa alla Camera (Ansa)

Cos’è successo alla Camera 

Lo scorso 12 giugno in Aula di Montecitorio è andata in scena la bagarre tra leghisti e opposizioni sull’Autonomia differenziata. Prima il deputato del Carroccio Domenico Furgiele è stato espulso per aver mimato la X Mas verso le opposizioni, che hanno replicato intonando Bella Ciao. Seduta sospesa. Alla ripresa il pentastellato Leonardo Donno si è avvicinato al ministro Calderoli per consegnargli una bandiera tricolore. Al che è partito il parapiglia tra i parlamentari di maggioranza e opposizione con tanto di pugni volanti, Donno colpito (con un cazzotto sullo sterno, secondo quanto riportato dal deputato grillino), cade a terra, poi viene trasportato fuori in carrozzina. Il giorno successivo l’ufficio di presidenza della Camera delibera le sanzioni per i parlamentari coinvolti. La massima sospensione dai lavori parlamentari è quella di 15 giorni inflitta al leghista Igor Iezzi. Cartellino rosso anche per Donno per cui sono stati deliberati 4 giorni di stop. A seguire, sono state deliberate altre 9 sospensioni di parlamentari della Lega, FdI e Pd. Donno ha commentato così la sanzione: "E quando al peggio non c'è mai fine – ha affermato il parlamentare M5s - spuntano pure le sanzioni dell'Ufficio di presidenza che hanno messo sullo stesso piano l'aggredito e l'aggressore. Siamo alla farsa. Forse pensano di fermarci, o di prendere in giro gli italiani. La verità è che non ci fanno paura. Io non mi fermo, il Movimento 5 Stelle non si ferma”. Oggi il M5s sarà in piazza per dire ‘no’ al progetto dell'autonomia differenziata e del premierato.