Bologna, 21 novembre 2019 - "In Emilia Romagna e in Calabria ci presenteremo e i parlamentari e i consiglieri regionali mi hanno chiesto di correre da soli". Queste le parole del leader M5S Luigi Di Maio su Facebook all'esito della votazione sulla piattaforma Rousseau. E così mentre in Emilia Bonaccini e Borgonzoni rilitigano sulla sanità, il colpo di scena è firmato dal Movimento Cinque Stelle.
La piattaforma Rousseau ha deciso: il Movimento 5 Stelle parteciperà con proprie liste alle prossime competizioni elettorali regionali in Emilia Romagna (e in Calabria). Sono state espresse 27.273 preferenze su un totale di 125.018 aventi diritto al voto. Il 'No' - che per come è stato espresso il quesito referendario significa sì alle liste - ha ottenuto 19.248 voti attestandosi al 70,6%; il sì, invece, si è fermato a 8.025 preferenze rappresentando il 29,4% degli aventi diritto al voto.
"Dobbiamo essere tutti felici del risultato della votazione di oggi. Era necessario fare questo voto perché in tanti, anche persone che hanno fatto la storia del MoVimento, mi hanno espresso i loro dubbi sulla partecipazione al voto in questo momento storico e c'erano tanti strani retroscena sui giornali. Per questo abbiamo deciso, anche con Beppe, di lasciare questa decisione a tutti gli iscritti, che ci hanno dato un mandato chiaro e fortissimo: dobbiamo partecipare alle elezioni regionali con tutte le nostre forze. Ed è quello che faremo".
Così Luigi Di Maio commenta l'esito della votazione su Rousseau in merito alle regionali. "In Emilia Romagna e in Calabria ci presenteremo e i parlamentari e i consiglieri regionali mi hanno chiesto di correre da soli. Alcuni avevano espresso delle perplessità e anche contrarietà rispetto a votare sulla nostra piattaforma. Ma noi siamo il MoVimento 5 Stelle e questo è quello che facciamo quando dobbiamo prendere una decisione importante", aggiunge.
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Luigi Di Maio in un post su Facebook in cui commenta il voto su Rousseau relativo alle regionali in Emilia Romagna e Calabria, aggiunge che "adesso, con questo segnale forte da parte dei nostri iscritti c'è solo una cosa da fare: mettersi pancia a terra e dare il massimo per queste due regioni. Tutti i nostri parlamentari nazionali ed europei, tutti i nostri consiglieri regionali e comunali hanno il dovere di dedicare ogni minuto libero, della settimana e del week end, alla Calabria e all'Emilia Romagna. Non so che risultato raggiungeremo, ma come sempre io sarò in prima linea e non mi risparmierò. Ogni singolo portavoce, ogni singolo attivista, ogni singola persona che crede nei nostri valori è chiamato a mettersi in gioco".
Il leader del M5s aggiunge che adesso c'e' "bisogno di tutti, di tutte le vostre idee, della vostra partecipazione, di qualsiasi contributo per le elezioni del 26 gennaio. Non abbiamo paura, nè del risultato delle elezioni, nè tantomeno di chiedere l'opinione dei nostri iscritti su Rousseau, che ci accompagnano in questa avventura iniziata 10 anni fa. L'unica cosa che temiamo è la mancanza di partecipazione, ma oggi ci avete fatto sentire che non siamo soli. Siamo qui per servire i cittadini sempre, fosse anche solo per mettere un portavoce dentro le istituzioni, perché informerà le persone e parlerà con i cittadini che ci chiedono soluzioni. Per noi la politica è questo. La settimana prossima individueremo i candidati presidenti".
La Lega inatnto era tornata nuovamente all’attacco sulla sanità emiliano romagnola: «Smontiamo la favola raccontata dal Pd, dove tutto funziona perfettamente», l’affondo del consigliere regionale Daniele Marchetti, un fedelissimo di Lucia, che ha anche consegnato le 300 segnalazioni di presunti disservizi mostrate martedì in tv. Secca la replica di Bonaccini: «Se sono solo quelle su un milione, parliamo dello zero virgola». Il governatore ha anche siglato un protocollo per i prossimi tre anni con Aiop, l’associazione dell’ospedalità privata che vale quasi 800 milioni di indotto, il dossier recapitato dal Carroccio è formato da 300 atti ispettivi sui quali «si chiedono chiarimenti su disservizi sanitari».
La punta dell’iceberg di un sistema dove «gli aspetti negativi sono purtroppo tanti», tra – elenca Marchetti - «agende chiuse, liste di attesa con tempi improponibili o cittadini costretti a fare un’ora e più di auto per visite specialistiche». Accuse che Bonaccini rispedisce al mittente: «Leggerò le segnalazioni e ogni caso andrà affrontato». Un altro round ha riguardato il taglio dei medici di base, 116 in meno in tutta la Regione dal 2010 a oggi: secondo la Borgonzoni, «dati che mettono in luce un’errata programmazione». Il presidente regionale dell’Aiop Biagi, pur lodando la sanità emiliano romagnola, ammette che «le criticità ci sono come le liste di attesa ambulatoriali e le prestazioni che devono essere a distanza di bus».