REDAZIONE POLITICA

Maternità surrogata: cos’è e perché se ne parla

Chiamata anche ‘utero in affitto’, è una pratica illegale in Italia ed è un reato anche se si sceglie di farla all’estero

Maternità surrogata o utero in affitto: cosa sono

Bologna, 20 marzo 2023 – Nella maternità surrogata una donna provvede alla gestazione e al parto di un/a bambino/a per conto di altre persone che saranno i futuri genitori del neonato.

Nello specifico si tratta di un metodo tramite il quale una o più persone (solitamente non potendo avere figli) si affidano a una donna perché questa concepisca il nascituro, tramite una fecondazione che può avvenire con spermatozoi e ovuli della coppia sterile, oppure di donatori o donatrici esterni (il cosiddetto 'concepimento in vitro'). Quando una donna esterna alla coppia porta a termine una gravidanza, si ha la maternità surrogata. Siccome si possono anche concordare le regole del procedimento, tra cui l'eventuale pagamento delle spese mediche o la retribuzione della gestante, un’altra locuzione molto usate è quella di 'utero in affitto'.

Il dibattito

In Italia la maternità surrogata all’estero è un reato. Eppure il dibattito negli ultimi giorni si è intensificato nel mondo politico. Dopo che la proposta di regolamento Ue per il riconoscimento dei diritti dei figli anche di coppie gay è stata bocciata dalla commissione Politiche europee del Senato italiano, la discussione si è spostata sul tema della maternità. Anche perché è del 30 settembre 2022 la sentenza della Corte di Cassazione riguardo il fatto che solo il padre biologico può essere registrato come genitore (anche quando si tratta di maternità surrogata).

Per questo da una parte c’è la coalizione di governo, quindi la destra, che è contraria alla maternità surrogata: Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera ed esponente di FdI, l’ha definita un “reato grave”, “più grave della pedofilia”.

D’altro canto c’è il Pd, la cui segretaria Elly Schlein (che era presente alla manifestazione a Milano di sabato in cui si chiedeva di poter tornare a iscrivere all’anagrafe i figli di famiglie omogenitoriali) ha annunciato una legge, pronta e da calendarizzare in Parlamento, per dare più diritti alle coppie arcobaleno e ai loro figli, perché “il governo si scaglia contro i bambini".

Le affermazioni di Carlo Calenda di Azione fanno comprendere meglio su cosa verte il dibattito in corso, sottolineando come la maternità surrogata debba rimanere un reato. “Il problema della gravidanza per altri non ha a che fare con la natura della coppia. Omosessuale o eterosessuale non cambia nulla”, ha scritto in un tweet. “Pur rispettando il desiderio di una coppia che non può di avere figli di diventare genitori, la Gpa non è una strada eticamente accettabile. Lo specchietto per le allodole del solo pagamento delle spese, nasconde regolarmente passaggi di denaro. E pagare una donna, in condizioni economiche precarie, perché venda la sua maternità è aberrante. Ciò premesso, i bambini che si trovano in questa situazione vanno tutelati. Occorre prevedere la possibilità di adottare per le coppie omosessuali. Dunque adozione, tutela dei figli sempre, ma la Gpa deve rimanere un reato. Ed è assurdo doverlo spiegare alla sinistra che tutti i giorni tuona contro lo sfruttamento della donna”, ha concluso.

Uno dei problemi che sottolinea il Pd è anche la comunicazione messa in campo dalla destra. Alessandro Zan, deputato del Pd, ha affermato: “C’è la volontà della destra di criminalizzare le famiglie arcobaleno e la comunità lgbtqia+, una vera e propria campagna d’odio per inquinare il dibattito con fake news vergognose. Prima il Vice-Presidente della Camera Rampelli che ha accusato le coppie omosessuali di ‘spacciare bambini’ e la Ministra Roccella che ha parlato di ‘mercato’, ora il Presidente della Commissione Cultura di Montecitorio Mollicone che ha definito la maternità surrogata più grave della pedofilia, con un accostamento pericoloso e criminale. Frasi abominevoli da cui Giorgia Meloni deve prendere le distanze e che deve condannare. La gestazione per altri in Italia è vietata, la destra e il governo strumentalizzano questo tema per negare ogni straccio di riconoscimento a più di 150mila bambine e bambini che oggi sono discriminati e hanno meno diritti dei figli di Meloni e Salvini. Siamo di fronte a un linguaggio d’odio che parte dalle istituzioni e può avere effetti devastanti nella società”. 

Un dibattito che rimane in ogni caso aperto. Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI) oggi in una nota ha fatto sapere: “Mentre il ministro Roccella ha spiegato con chiarezza che l'obiettivo del governo e della maggioranza parlamentare è quello di bloccare il mercato dei bambini e la turpe pratica dell'utero in affitto, altri interlocutori, ossessionati e in preda ad un estremismo ideologico, affrontano, in modo aggressivo, la questione. Dobbiamo tutelare le donne e i bambini, vittime di un mercato alimentato dai 'ricconi’ che sfruttano la disperazione di donne povere a beneficio di benestanti, andando al di là della realtà naturale. I diritti violati sono quelli di bambini comprati e venduti e di donne che vendono ovociti o che affittano il loro utero”.