FRANCESCO MORONI
Politica

Elly Schlein, chi è la prima segretaria donna del Partito Democratico

Già Europarlamentare e vicepresidente della Regione Emilia Romagna, è stata eletta alla Camera. Diritti sociali e civili, attenzione al cambiamento climatico e diritto alla casa: questi i capisaldi del suo programma 'Parte da noi'

Bologna, 26 febbraio 2023 - La paladina dei diritti. Elena Ethel Schlein, per tutti solo ‘Elly’, classe 1985, è nata a vicino a Lugano e vive da sempre immersa nel mondo della politica, con un’attenzione particolare ai diritti civili e al tema dei migranti. Ha triplice cittadinanza: svizzera, italiana e statunitense.

I risultati in diretta a Bologna e in Emilia Romagna

Ha sfidato alle primarie del Pd Stefano Bonaccini, figura più “establishment”, già amministratore rodato e identificato più come “uomo del partito”. All’interno delle consultazioni nei circoli Pd delle scorse settimane ha ottenuto il 34,85 delle preferenze (dietro Bonaccini, che ha guadagnato il 52,85%), ma molti restano convinti possa essere artefice di una rimonta puntando soprattutto sul ruolo dei tanti indecisi che, domenica, potrebbero recarsi alle urne.

Elly Schlein, chi è: biografia e curiosità

Il padre di Elly - Melvin Schlein - è professore emerito di Scienza della politica e Storia alla Franklin University di Lugano; la madre, Maria Paola Viviani, è professoressa ordinaria di Diritto pubblico comparato presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi dell’Insubria. Non solo: Elly è nipote dell’avvocato antifascista Agostino Viviani, senatore del Partito socialista e già presidente della Commissione giustizia in Senato. Dopo aver masticato politica da sempre, dunque, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza di Bologna, dove si laurea con il massimo dei voti nel 2011.

La carriera politica di Elly Schlein

Dopo aver partecipato ad alcune mobilitazioni negli Stati Uniti per supportare la candidatura a presidente di Barack Obama, continua il proprio impegno politico in Italia nel 2013 avviando la campagna di mobilitazione ‘Occupy PD’: un’azione partita dalla base giovanile del partito in merito alla scelta dei vertici nazionali nel dar vita al governo Letta, sfociata nell'occupazione di alcune sedi piddì. Dopo aver sostenuto Pippo Civati alle Primarie Pd del 2013, viene eletta nella direzione nazionale del partito. Nel 2014 si candida con i dem al Parlamento europeo - in molti ricorderanno l’hashtag virale #siscriveschlein -, dove viene eletta con oltre 53mila preferenze. Ha ricoperto il ruolo di vicepresidente della delegazione alla Commissione parlamentare di stabilizzazione Ue-Albania ed è stata membro della Commissione per lo sviluppo. Nel 2015 lascia il Pd e aderisce a ‘Possibile’, partito fondato da Civati. Non si ricandida alle Europee del 2019, ma viene eletta vicepresidente della Regione Emilia-Romagna alle Regionali nel 2020 con la lista ‘Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista’, iniziando a ricoprire la carica di sostituto proprio di Bonaccini. Elly Schlein, con quasi 23mila preferenze, è la candidata di lista più votata nella storia dell’Emilia-Romagna. Alle scorse elezioni Politiche viene candidata alla Camera dei Deputati come indipendente tra l liste del Pd e successivamente eletta, con conseguenti dimissioni dalla carica di vicepresidente della Regione. A seguito delle dimissioni di Enrico Letta, lo scorso novembre, ha annunciato attraverso una diretta social, su Instagram, la volontà di candidarsi come nuova segretaria del Pd.

“Parte da noi”: il programma di Elly Schlein

“Giustizia sociale e climatica sono inscindibili”: è l’incipit del programma di Elly Schlein in vista delle Primarie, dal titolo “Parte da noi”. Lotta alle fragilità, attenzione ai diritti sociali e civili, sanità pubblica, tasse e grandi patrimoni, diritto alla casa e rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, superamento della legge 194 attraverso la garanzia di una percentuale di medici non obiettori: questi, tra gli altri, i punti cardine della sua candidatura. "Perché chi è più colpito dall’emergenza climatica in corso sono le persone più fragili e impoverite dalle crisi, sia a livello globale che nel nostro Paese”, continua il programma. E ancora: "Diritti sociali e diritti civili sono inscindibili, chi ne fa gerarchie di solito vuole negarli entrambi". Schlein insiste anche sull’incompatibilità tra “incarichi di partito e funzioni pubbliche e amministrative". Chi ricopre un ruolo all’interno del Pd, in sostanza, dovrebbe abbandonare gli altri incarichi, valorizzando l’aspetto dell’autonomia del partito. “La destra è andata al governo, fa la destra e vince purtroppo le elezioni regionali - ha detto Schlein all’ultimo confronto con Bonaccini su Sky -. E io credo che dobbiamo fare la sinistra, che oggi non può che essere ecologista e femminista insieme. Serve un Pd che torni al fianco dell’Italia che oggi fa più fatica, che è rimasta più indietro e schiacciata in questi decenni di scelte politiche che hanno aumentato le disuguagliane e rischiano di distruggere il pianeta”. “Faccio appello ai tanti militanti che hanno voglia di riscatto e di ritrovarsi intorno a un’identità chiara - ha proseguito Schlein -. Se volete aiutarci a cambiarlo, venite a votare il 26 febbraio, perché se il Pd cambia per davvero, cambia anche l’Italia”.

Chi l’ha sostienuta: da Muccino a Levante

Da Paola Turci a Raffaella Zuccari (moglie di Francesco Guccini, che invece supporta la candidatura di Bonaccini), dall’attore Claudio Amendola alla cantante Levante, fino a Gabriele Muccino e Lino Guanciale, diventato primo sostenere della mozione di Schlein in Abruzzo: sono tanti i vip che hanno sostenuto la candidata perché “realmente di sinistra”. E ancora l’ex giocatore della Virtus Bologna, ora con l’Olimpia Milano, Giampaolo Ricci, che su Instagram ha espresso il proprio sostegno a Schlein.