REDAZIONE POLITICA

Elezioni Marche 2020, la Lega stoppa Acquaroli

Non è piaciuto l’annuncio della Meloni di Fratelli d’Italia per il centrodestra. "Non è un veto, ma non accettiamo fughe in avanti sui nomi decisi altrove"

Il candidato di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli. Dietro, Guido Castelli

Il candidato di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli. Dietro, Guido Castelli

Ancona, 22 dicembre 2019 - «Non accettiamo e non accetteremo fughe in avanti sui nomi, ancor più se decisi altrove e senza alcun coinvolgimento del territorio". E’ il gruppo consiliare della Lega nelle Marche a stoppare le ambizioni di Fratelli d’Italia di intestarsi la guida della coalizione di centrodestra alle prossime elezioni regionali che si terranno in primavera. Ieri Giorgia Meloni ha annunciato che il deputato marchigiano Francesco Acquaroli di Potenza Picena sarà il candidato presidente di Regione del centrodestra, preferito all’ex sindaco di Ascoli Guido Castelli. Un annuncio "unilaterale" secondo gli esponenti marchigiani del Carroccio che "è stato fatto senza alcuna discussione e condivisione all’interno della coalizione".

I consiglieri regionali della Lega hanno appreso dalla stampa il nome del candidato. "Non intendiamo porre veti su alcuno – spiegano Mirco Carloni, Sandro Zaffiri, Marzia Malaigia e Luigi Zura Puntaroni – Sul metodo, invece, abbiamo molto da dire ritenendolo inaccettabile. Noi vogliamo davvero vincere le elezioni e portare il cambiamento che i marchigiani si aspettano, affidandoci una grande fiducia e altrettanta responsabilità". La Lega, sottolineano, "è forza trainante, imprescindibile, di questo desiderio di cambiamento, come già ampiamente dimostrato dalle elezioni europee. Per noi prima di tutto vengono i marchigiani, poi le bandierine".

Dunque, prima il programma e poi la scelta del candidato. "Prima il ‘cosa’ fare, poi il ‘chi’ – ribadiscono – scegliendolo tra le personalità che meglio sono in grado di portare avanti un programma di effettivo rilancio e sviluppo della regione e capace di rappresentare i necessari equilibri politici". Poi, l’affondo: "Per la prima volta grazie a Matteo Salvini potrà esservi lo stesso vento di libertà della Lombardia, del Veneto, anziché questa stagnazione che il Partito Democratico ha causato, portando la Regione Marche verso le economie del Sud".