Ancona, 27 maggio 2019 – Da gialle a verdi in poco più di un anno. Le Marche si dimenticano di essere state una regione rossa (l’ultima del centro acquisita dalla sinistra) e ripropongono la mobilità elettorale di un anno fa. Dal 33% del Movimento 5 Stelle al 37,98% della Lega, che solo 5 anni addietro, alle precedenti elezioni europee, raggiungeva il 3 per cento scarso. L’effetto acqua su pietra lanciato da Salvini ha scavato cunicoli nel consenso del Partito Democratico, già ampiamente ferito dalla marea gialla. Solo con lo spoglio delle comunali a Pesaro, Fano e Osimo potremmo sapere se la regione ‘rosa’ guidata da Luca Ceriscioli, vincente nel derby con Spacca, diventata ‘gialla’ alle politiche, tra un anno verrà sicuramente spazzata via dal vento del nord. O potrà tentare di resistere.
E anche la sfida governativa tra l’incontenibile Matteo Salvini ed il resistente Luigi Di Maio ha visto un vincente certo ed uno sconfitto altrettanto sicuro. In un gioco di colori dove il verde leghista si è mangiato una grossa fetta di giallo: con il M5S al 18,43%. Anche a Fabriano (19,53% il M5S) governata da un sindaco del Movimento 5 Stelle e con due parlamentari in carica.
Con il Pd che pur sopravvivendo conferma tutte le difficoltà emerse un anno fa. Soprattutto nelle provincia di Pesaro e Urbino (dove il Pd registra il 24,49%). Con la provincia di Ancona, capoluogo in testa (nel comune di Ancona il Pd vince con il 30,52% contro il 28,51% della Lega), che regge meglio l’urto leghista del resto della regione (nella provincia di Ancona 25,51% il Pd contro il 34,13% della Lega): sarà un caso?
Non sono mancate le sorprese. A cominciare dall’affluenza al voto in calo. Che ha avuto una tendenza da montagne russe. Quasi condizionata da una domenica piovosa come quasi tutto questo mese di maggio. L’affluenza alle urne è stata in crescita per quasi tutta la giornata (con il massimo di due punti in più, al 48,7% rispetto a 5 anni orsono alle 19) ma è crollata in serata al 65%, come se i continui rovesci temporaleschi avessero convinto il 4-5% dei marchigiani a rinunciare al voto. E con la tendenza confermata anche nei Comuni dove c’è stato il segno dell’accoppiata tra amministrative ed europee.
La provincia di Pesaro e Urbino ha registrato un passo indietro di affluenza del 4%, non raggiungendo quel 70% che la caratterizzava come area rossa limitrofa all’Emilia-Romagna. E sarà proprio in queste lande che la spinta di Matteo Salvini ha conquistato consensi. Spostando a destra il baricentro elettorale. Ne ha fatto le spese anche Forza Italia (che nelle Marche ha raggiunto solo il 5,53% superato dai Fratelli d'Italia col 5,83%), che pure ha tentanto di sfidare il vento del nord cercando di creare un caso Ascoli Piceno con la candidatura alternativa di Piero Celani a sindaco di Ascoli. Provando ad evitare di essere risucchiata dal leader vincente. Sarà una lunga notte per i tanti sconfitti dalla superlega salviniana, che se si addormenterrano avranno in cuor loro la speranza che il voto comunale sia stato diverso.
Elezioni europee 2019, risultati in diretta
Liste e candidati della circoscrizione Centro
I candidati della circoscrizione elettorale Centro Italia (quella di cui fanno parte le Marche) sono in tutto 213 per 15 diverse liste. Entreranno all’Europarlamento quelle che su base nazionale supereranno la soglia di sbarramento del 4%.