PATRIZIA BARTOLUCCI
Politica

Elezioni Marche 2020, economia e sanità. Le ricette dei candidati

Francesco Acquaroli, Maurizio Mangialardi, Gian Mario Mercorelli e Roberto Mancini: primo faccia a faccia tra gli aspiranti governatori

Mercorelli, Mangialardi, Mancini e Acquaroli

Pesaro, 23 luglio 2020 - Primo faccia a faccia tra i quattro aspiranti presidenti di Regione. Francesco Acquaroli (centrodestra), Maurizio Mangialardi (centrosinistra), Gian Mario Mercorelli (M5S) e Roberto Mancini (Dipende da noi) hanno offerto le loro ricette per il rilancio dell'economia all'incontro organizzato da Confapi a Pesaro. Ricette, in realtà, da raffinare. Tutti i candidati, infatti, sono rimasti sul generico. Concisi, come richiesto dagli organizzatori del confronto, ma anche poco incisivi.

Un incontro soft, senza toni accesi e attacchi politici. I quattro candidati si sono impegnati a semplificare, investire sulle infrastrutture, facilitare l'accesso al credito bancario e farsi promotori di un sistema integrato fra le imprese. E' sul come intendono mantenere questi impegni che sono stati generici. Per tutti gli aspiranti governatori, non c'è futuro per l'economia marchigiana se le imprese non imparano a lavorare in sinergia, in forma integrata. Con la Regione nella vesta di ente facilitatore e coordinatore. Un nuovo modello da costruire nel tempo.

"Per arrivarci serve una svolta di natura etica più che economica", ritiene Mancini, che auspica un mercato meno globale e più rivolto alla collettività. Ma le aziende hanno bisogno di liquidità adesso. Concedere crediti spetta alle banche, "la Regione deve chiedere alle banche un'assuzione di responsabilità vera", sostiene Mangialardi, mentre secondo Mancini vanno fatti accordi "con alcune banche che accettano di svolgere una fuzione democratica, che non guardano solo ai numeri".

Ma, in questo caso, il potere persuasivo della Regione, secondo i candidati, è limitato dal difetto di non avere più una banca del territorio. Se concedere crediti è di competenza delle banche, la Regione può fare la sua parte distribuendo contributi, "ma non devono essere a pioggia, bensi assegnati per concettualità, premiando chi ha più idee e chi fa rete", sostiene Acquaroli. E può fare la sua parte semplificando le pratiche e le normative. Se, su questo fronte, Mangialardi ha promesso il massimo sforzo per la realizzazione di "uno Sportello unico regionale che dia regole valide per tutto il territorio regionale" e ha annunciato una "rivoluzione, seguendo l'esempio di Paesi come l'Estonia dove con la sola tessera sanitaria si può fare tutto, anche pagare le tasse», per Mercorelli va "digitalizzato tutto il digitalizzabile", perché è l'unica soluzione "per smantellare quella politica clientelare che si serve della burocrazia per trovare posto di lavoro agli amici".

L'incontro si è concluso con una domanda secca sulla sanità: l'ospedale unico Marche Nord si farà? "Sì", per Mangialardi. "Ospedale nuovo sì, ma non unico provinciale", per Acquaroli. "Ospedale unico no, sanità diffusa e specializzata sono un altro discorso", per Mercorelli. "Serve un ospedale efficiente", per Mancini.