Livorno, 13 novembre 2024 – È il punto più basso della storia di Pesaro nel basket. Mai la maglia della Vuelle era stata così disonorata in quasi 80 anni di storia.
Una partita senza storia contro un avversario che aveva gli stessi punti in classifica. Come una valanga Livorno travolge una squadra spaesata, senza voglia, senza energia, senza spina dorsale, senza testa. Senza niente.
La Libertas, che in questo campionato viaggiava finora a 71 punti di media, all’intervallo ne aveva già messi a segno 60. Saranno 104 alla fine, ma solo perché nella ripresa la squadra labronica, probabilmente appagata di quanto fatto vedere nei primi 20’, gioca un po’ più distratta. Ma non è che la Vuelle ne approfitti più di tanto: recupera fino al -19 schierando un quintetto senza americani, ma poi negli ultimi quattro giri di lancette prende altri due cazzotti in faccia da Banks e Filloy che ricordano ai biancorossi come si sta in campo quando si è professionisti, nonostante la loro età viri ormai verso le 40 primavere (37 Ariel, 38 Adrian).
La Vuelle, con Ahmad svuotato dopo i 37’ giocati – e i 38 punti segnati – tre giorni prima non ha idee in un inizio di partita che si rivela subito deficitario. Ma quello che succede nel primo quarto non è ancora così sconvolgente, sembra solo una brutta serata come tante ne abbiamo viste in questa disgraziata stagione.
Quello che accade invece nel 2° quarto sfiora quasi il ridicolo, con Livorno che sembra una squadra di Eurolega contro una di Promozione, con Doris Buca, un ragazzo che due anni fa giocava in serie C, a mettere sotto tutti i lunghi della Vuelle.
Nessuno fa canestro, ma più che altro non si costruisce nulla, i giocatori non s’intendono, perdono palloni banali e in difesa non ce n’è uno che lotti, che pieghi le ginocchia. Livorno va letteralmente a spasso, trova tiri comodi coi piedi per terra da fuori (chiuderà col 58% da tre!) e autostrade in penetrazione.
Si diverte pure il fanese Andrea Bargnesi, che anni fa rifiutò l’approdo nelle giovanili di Pesaro, scegliendo altre strade per affermare il suo indiscusso talento. Col risultato ormai al sicuro (-32 all’intervallo) Livorno rientra un po’ soft e Pesaro riesce a vincere un terzo quarto comunque ininfluente dato che lo scarto resta più o meno simile (-26).
Nell’ultimo il quintetto tutto italiano con Parrillo, Imbrò, Maretto, Lombardi e De Laurentiis ricuce fino al -19 ma crolla nel finale che riporta lo scarto a un’umiliante -28. Di fronte a questo naufragio completo nel mar Tirreno la società non può più restare immobile: questo gruppo non funziona e non si vuole rischiare di trasformare questa discesa in A2 in un film horror bisogna metterci le mani. Come lo devono decidere i dirigenti. E alla svelta.
Il tabellino
Libertas 104
Carpegna Prosciutto 76
LIBERTAS LIVORNO: Buca 9, Banks 28, Bargnesi 8, Fratto 6, Fantoni 8, Tozzi , Filloy 17, Deri , Allinei 7, Hooker 13, Paoletti, Italiano 8, Baroni ne, Spinelli ne. All. Andreazza.
CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO: Reginato ne, Maretto 3, Parrillo 3, Imbrò 12, De Laurentiis 13, King 12, Bucarelli 7, Lombardi 22, Zanotti 2, Ahmad 2. All. Leka.
Arbitri: Forti, Barbiero e Tirozzi.
Parziali: 26-13, 60-28, 75-49. Tiri liberi: Livorno 15/17, Pesaro 8/15. Tiri da 3 punti: Livorno 15/26, Pesaro 14/33. Rimbalzi: Livorno 36, Pesaro 29. Spettatori: 2.500.